di Franco Frediani

Prendere atto che molta della politica fatta negli ultimi anni sia stata fatta fuori dalle Istituzioni è cosa necessaria e doverosa. Premesso che l'ultima cosa che vogliamo fare è quella di pronunciare sentenze, riteniamo giusto almeno farci un'idea della situazione. La sua fruibilità, l'incertezza e le continue sorprese, la rendono fluttuante, sicuramente impossibile da capire e gestire in tempi stretti. Se poi ci mettiamo il rebus della legge elettorale che "lor signori" si riservano di costruirsi ad hoc... il gioco è fatto. La notizia del giorno è questa volta tutta per Di Pietro. Case sì, case no, onesto o meno, discutibile o altro... Siamo passati attraverso l'era (era!) Berlusconi e abbiamo capito poco o nulla. Decine e decine di rinvii a giudizio, comportamenti amorali, infrazioni ad ogni tipo di legge, umana o divina! Resta il fatto che il crimine ascrivibile a questo politico-manager poggia le sue basi su qualcosa di reale: la politica CONTRO l'Italia e gli italiani.

Lungi dal dire che tutto il resto va bene, "giammai", ma senza dubbio non ci stiamo a fare i forcaioli assistendo indifferenti allo spettacolo della politica mediatica. Il Cittadino vuole il risultato tangibile, ormai stanco e stufo di queste rappresentazioni; fermiamoci dunque ai fatti e lasciamo che il giudizio tocchi la pratica politica. Possiamo sorvolare sul fatto che Di Pietro e il suo partito sia stato l'unico a fare opposizione sia al governo Berlusconi che (sottolineare, please!) a quello di Monti? Non crediamo proprio. Occorre riagganciarci al "fenomeno" Grillo e soprattutto capire che può essere definito in mille modi ma non con il termine di antipolitica. La frequentazione tra Grillo e Di Pietro è lunga e datata, ed è comprensibile che l'ex Magistrato di "mani pulite" cerchi di evitare la gogna mediatica cercando una sponda che sia sempre e comunque diversa da chi lo ha sempre visto come una sorta di "spina nel fianco". Ormai siamo già alla cronaca. Grillo che "sponsorizza" Di Pietro per il Quirinale, il presidente dell'IDV che apre, senza infingimenti, un dialogo pubblico con il "capo" del M5S. L'impressione che si evince è quella di un movimento di protesta che cerca una legittimazione politica, (visto che allo stato attuale vive della rendita di posizione della notorietà e degli show del suo capo..) e dall'altra quella di un partito che attraversa un momento di difficoltà (come tutte quelle forze politiche caratterizzate da un leaderismo accentuato). In tutta sincerità, se un timore può esserci, può solo venire da chi spara nel mucchio arringando le folle sotto le abili direttive degli "spin doctors". Così come non è consigliabile focalizzare l'attenzione sula persona di Di Pietro, dimenticando l'importanza ed il seguito che ha un De Magistris. Vedere le carte, misurarci sulle cose concrete, potrebbe semmai essere la via maggiormente percorribile. La sinistra, come l'IDV e lo stesso Movimento di Grillo, hanno comunque qualcosa in comune che non può non invitarci a una riflessione seria e ponderata. La domanda sorge ovviamente spontanea e deve trovare risposta: qual'è questa cosa in comune? Monti e le politiche liberiste che porta avanti. Non si tratta di proporre alleanze o altro di simile, quanto invitare tutti a riflettere con buonsenso ragionando sui punti comuni che indubbiamente, pur da posizioni diverse, sono egualmente presenti.

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