di Marco Pasqua

Marceranno, da piazza Risorgimento a piazza Cavour, lungo via Crescenzio. Nonostante gli appelli, attraverso l’Huffington Post e via Facebook, dei giovani ebrei dell’Ugei, dell'Anpi e del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, i piani dei neofascisti dell’Mse restano invariati. Appuntamento alle 16, sabato, nella piazza simbolo della destra estrema - non lontano da dove venne ucciso Miki Mantakas - sfilata con cori e striscioni nel cuore di Prati. E tutto a poche centinaia di metri da un presidio antifascista, nei pressi di Castel Sant’Angelo, indetto nelle ultime ore dal Prc-Federazione della Sinistra.

Un presidio "contro l'adunata nera": "Il vergognoso corteo dei neofascisti e neonazisti renderà domani il clima incandescente in città", avvisa Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano di Prc-Federazione della sinistra. Alcuni collettivi antifascisti hanno anche preannunciato un blitz in piazza Cavour.

A nulla sono valsi i tentativi, anche da parte del Pd romano, di far riconsiderare a Prefettura e Questura l’autorizzazione a sfilare. Per un Zingaretti che, ieri, ha parlato (definendo il corteo una “provocazione contro Roma e la sua storia”), Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e Renata Polverini, presidente della Regione hanno scelto la linea del silenzio. Particolare notato daEnzo Foschi, consigliere regionale del Pd: “Alla vigilia del vergognoso raduno fascista, quello che pesa più di tutto è l’assoluto silenzio da parte di Alemanno e della Polverini, nonostante le migliaia di richieste da parte dei cittadini, di fermare questa ennesima offesa alla Capitale Medaglia d’Oro alla Resistenza. Un silenzio che oggi rasenta la complicità. Non basta, infatti, prendere le distanze da queste aggregazioni di estrema destra solo quando compiono atti violenti, pestaggi di gruppo o altro ancora. Avremmo voluto ora che il sindaco di Roma si fosse rivolto alla Questura e alla Prefettura chiedendo a nome dei romani il divieto a questa ennesima celebrazione nostalgica e revisionista ma d’altronde, se pensiamo che in questi anni del suo governo della Capitale quelle stesse idee hanno trovato terreno fertile proprio all’interno dell’amministrazione comunale, dove vari personaggi appartenenti all’estrema destra, hanno goduto anche di posizioni di rilievo nelle società collegate”. Ma la posizione dell'Mse non cambia: da giorni stanno tappezzando i muri della capitale con i manifesti (tutti rigorosamente abusivi) per pubblicizzare l'evento.

Il corteo si farà, dunque. Sulla pagina Facebook del Movimento Sociale Europeo è un proliferare di appelli a partecipare e adesioni. Gli organizzatori – quel Giuliano Castellino militante in tutte le principali formazioni della destra estrema, incluse quelle vicine al sindaco di Roma – faranno attenzione ai simboli esposti e agli slogan che compariranno sugli striscioni. Sanno di avere puntati addosso gli occhi della Digos, che domani vigilerà sul corteo. Anche per evitare eventuali contatti con gli antifascisti che si ritroveranno a Castel Sant’Angelo. Alle forze dell’ordine ma, soprattutto, alle istituzioni locali, si rivolge, a tal proposito, Emanuele Fiano, deputato del Pd: “Si moltiplicano ormai in Italia, e soprattutto a Roma, le iniziative di tenore neofascista, con moltiplicazione di simboli e atteggiamenti che un tempo in Italia non sarebbero stati concessi, visto il tragico lascito che il fascismo ha lasciato in questo Paese. Per questo sottoscrivo anche io l’appello dei ragazzi dell’Ugei e di Zingaretti perché la manifestazione sia attentamente valutata prima e monitorata poi, per evitare a Roma un altro scempio culturale neofascista”. Posizione condivisa dal senatore Stefano Pedica (Idv), che è ancora più netto: “Roma non è la città dei nazifascisti. La non può diventare il luogo di ritrovo dei neofascisti solo perché per anni il suo sindaco ha coccolato e protetto formazioni di estrema destra, come Casapound. Roma resta la città Medaglia d’Oro per la Resistenza e nessuno può applicarle il bollino di città fascista”. “Ancora una volta si vuole umiliare la Città medaglia d'oro della Resistenza con una inquietante marcetta organizzata dal Movimento Sociale Europeo e che vedrà la partecipazione dei peggiori gruppi estremisti di destra della Capitale – afferma Marco Miccoli, Segretario del Pd Roma - Siamo preoccupati per questa che consideriamo una chiara provocazione nei confronti di Roma e della sua storia. Le istituzioni tutte non possono ignorare questi episodi che fanno solo male alla nostra Città". Anche Sel fa sentire la sua voce, tramite Gianluca Peciola, consigliere provinciale: "E' una provocazione inaccettabile il corteo. Questa marcia su Roma è un'offesa ad una città Medaglia D'Oro per la Resistenza. Considerato che a livello locale non ci sono state risposte da parte delle Istituzioni, intervenga con urgenza il Ministro dell'Interno per revocare l'autorizzazione. E' necessario sciogliere le formazioni neofasciste e chiudere le loro sedi".

L’unica adesione arrivata alla manifestazione dei neofascisti di questa neonata formazione (un anno di vita, ma già è riuscita a conquistare numerose sigle romane: da Lotta Europea all’Associazione Zenit) è arrivata dalla Destra di Francesco Storace, che da sempre strizza l'occhio ai delusi di CasaPound, Forza Nuova e dell'Msi-Fiamma Tricolore. Ha annunciato la sua presenza in piazza, Dario Rossin, capogruppo capitolino del partito: “I partiti hanno il dovere di ascoltare il popolo e aprire alla società civile, ai movimenti, ai comitati di quartiere, alle basi, ai liberi cittadini che si stanno mobilitando. Per questo sabato sarò in piazza con il Movimento Sociale per l'Europa a dire no a Monti, ai tagli, alle tasse, agli sfratti, alla precarietà. Per dire sì alla giustizia sociale. Per questo invito tutti gli iscritti del mio partito, i colleghi consiglieri, tutti i romani a partecipare sabato”. Storace, da parte sua, ha attaccato Zingaretti: “Che il candidato alla guida di un'istituzione fomenti contro la libertà di manifestare è semplicemente disgustoso".

Dopo il corteo, appuntamento per tutti i camerati in un pub, al Villaggio Olimpico. E anche lì la vigilanza delle forze dell'ordine resterà alta.

Dalla Questura di Roma non ci si aspetta "più di alcune centinaia di partecipanti" e viene fatto sapere che è stato preparato "un dispositivo modulato per evitare qualsiasi contrapposizione tra i gruppi". Per questo è stato predisposto dalle forze dell'ordine "un dispositivo modulato per evitare qualsiasi contrapposizione tra i gruppi". Come sempre lo scopo è, si ribadisce dalla questura, "garantire lo svolgimento pacifico e regolare di tutte le manifestazioni preavvisate, facendo rispettare i percorsi preavvisati alle manifestazioni e le relative prescrizioni".

 

huffingtonpost.it

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