Decine di migliaia di persone da tutta la Repubblica ceca si sono radunate in Piazza San Venceslao, a Praga, per manifestare contro il governo e le misure di austerità, e chiedere le elezioni anticipate.
La manifestazione del 21 aprile è stata organizzata dai sindacati, insieme ai partiti dell'opposizione socialdemocratici (Cssd) e comunisti (Kscm). Secondo le stime della polizia in piazza sono scese circa 80 mila persone.

«Vogliamo le dimissioni del governo di Petr Necas», è lo slogan dei sindacati cechi, raccolti sotto la sigla Cmkos.

IN PIAZZA CONTRO LA CRISI. Per l'opposizione, si tratterebbe della maggiore protesta dal 1989, l' anno della caduta del comunismo. Alla manifestazione, oltre ai sindacalisti partecipano i rappresentanti di una ventina movimenti e formazioni di sinistra. La gente contesta l'impatto sui prezzi dell'aumento dell'Iva, il congelamento delle pensioni e ai tagli al settore pubblico, per lo più a sanità e scuola.
RISCHIO ELEZIONI ANTICIPATE. Il ministro delle finanze Miroslav Kalousek, artefice del programma di austerità, sostiene che, se le riforme non sono avviate adesso, tra quattro anni il governo sarà obbligato a prendere misure molto più dolorose e frustranti, come accaduto in Grecia o in Spagna.
Sul piano politico, il governo di centrodestra di Necas, al potere dal luglio 2010, è in crisi per la scissione del partito Affari pubblici (Vv).
I sondaggi hanno fotografato che, se si andasse alle urne, vincerebbero socialdemocratici e comunisti.

 

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