L'assemblea nazionale della Fiom, a Montesilvano, si è conclusa con un rafforzamento della maggioranza intorno al segretario Maurizio Landini (382 voti, ovvero il 74,5%), mentre alla minoranza «camussiana» ne sono andati 99 (19,2%, partiva dal 27%), gli astenuti sono stati 33 (6,4%; una parte soltanto della Rete28Aprile).

Il documento finale pone come obiettivo la «riconquista di veri Ccnl unitari con tutte le controparti e la ricostruzione del diritto alla contrattazione collettiva».

Naturalmente la Fiom segnala la necessità di definire «regole democratiche per le elezioni delle Rsu, per la validazione degli accordi» per «superare la pratica degli accordi separati» e «restituire alle lavoratrici e ai lavoratori» il diritto di scegliersi sia il sindacato che i delegati. Si conferma come «condizione prioritaria la battaglia contro i licenziamenti e la chiusura di siti produttivi, per la difesa dell'occupazione, il superamento della precarietà», chiedendo «una nuova politica industriale», per «l'affermazione di un nuovo modello di sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile e una riforma dello Stato sociale che estenda le tutele fino a sperimentare forme di reddito di cittadinanza per il diritto allo studio e la lotta alla precarietà. Boccia senza mezzi termini la «riforma» delle pensioni, che ha creato anche il problema degli «esodati», e «giudica inaccettabile il Ddl sul mercato del lavoro attualmente in discussione in Parlamento e da respingere le gravi modifiche all'articolo 18». L'Assemblea ritiene quindi necessario che la Cgil fissi la data dello sciopero generale nel rispetto della decisione già assunta dal comitato Direttivo». Ma «in ogni caso, l'Assemblea dà mandato alla Segreteria nazionale della Fiom-Cgil di proclamare le iniziative di mobilitazione necessarie a modificare la controriforma del mercato del lavoro e delle pensioni in rapporto al percorso parlamentare e per la riconquista del Ccnl e della democrazia nei luoghi di lavoro». Il primo appuntamento è per il 20 maggio 2012 a Firenze «per la difesa e l'estensione dello Statuto dei lavoratori, la riunificazione dei diritti nel lavoro e il superamento della precarietà».

 

il manifesto 13 maggio 2012

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