di Irene Bregola
L’aveva annunciata da tempo il Ministro Profumo la riforma premia meritevoli. Si tratterà di un pacchetto di 25 articoli a cui affidare l’individuazione delle congrue ricompense per studenti e scuole e università migliori.
Non bastavano il Decreto semplificazioni che già introduce la possibilità di finanziamenti differenziati in ragione dei risultati dei singoli istituti, l’ormai consolidata prassi dei test Invalsi, nonché i pericolosi contenuti del Disegno di Legge cosiddetto Aprea2 a destrutturare il nostro sistema scolastico, ci volevano anche lo studente dell’anno, i migliori laureati, dottorati, fondi a chi pubblica in inglese e chi più ne ha più ne metta. Chi più merita potrà godere di sconti, ingressi gratuiti ai musei, saranno attivati sgravi fiscali per le aziende che assumeranno i migliori entro tre anni e naturalmente tra i potenziali premiandi rientreranno anche i docenti. Insomma un’autentica impalcatura geometrica fatta di ricompense e punizioni, dove i criteri meritocratici del tutto arbitrari sembrano discendere solo da un’insopportabile esterofilia, che prescinde totalmente dall’analisi della realtà e dall’ovvia considerazione che scuole e università esibiscono caratteristiche socio-materiali diverse, pertanto per garantire a tutti, non uno di meno, le stesse possibilità si dovrebbe semmai impegnarsi nella rimozione della disparità, non certo radicalizzarle. Al solito il merito (si legga invece competitività sfrenata) viene strumentalmente evocato con finalità deteriori, segnatamente la distruzione delle pubbliche istituzioni, dei principi di uniformità formativa, della libera docenza e ricerca, dell’equità. Il disegno di legge dovrebbe approdare in consiglio dei Ministri mercoledì prossimo, ma a causa delle sollevazioni complessive che i contenuti ad esso demandati hanno già suscitato, il ministro potrebbe scegliere di praticare la via più sicura e rapida del decreto, sottraendo l’obiettivo tutto politico e reazionario ai rischi del confronto parlamentare. Si tratterà ora di impegnarsi risolutamente per respingere questa vergognosa offensiva rivolta al mondo dei saperi, impedendo che questo scempio si compia.