di Lidia Menapace
Al primo lancio televisivo al comizio del papa a Milano erano presenti 800.000 persone di 122 nazionalità, al secondo lancio un milione. Citata sempre la presenza di Monti, un po' defilato in tribuna Formigoni che deve fare qualche settimana di squalifica. Citato e presente anche Bossi, forse rappresentante del cattolicesimo celtico.
Mi vengono in mente solo termini "mondani", perchè il pontificato di Benedetto XVI è stato subito teso ad essere un regno di questo mondo (anche se la festa della Regina a Londra lo ha fatto sembrare un parvenu).
Voleva che il Vaticano entrasse in Europa: ma questo è impossibile, perché bisogna essere uno stato almeno formalmente democratico e non ci è riuscito. Allora ripiega sul tentativo di avere la Repubbica italiana come sua vicaria, e qui, benché le carte gii diano torto, il tasso di laicità del ceto dirigente nel nostro paese -così meschino- gli offre qualche possibilità .
Concorrono al suo successo gli spazi concessi nella Tv pubblica e il servilismo giornalistico, dovuto soprattutto ad ignoranza: in verità anche in Italia "Noi siamo chiesa", un movimento europeo di credenti critici aveva denunciato prima i toni e le scelte del cardinale di Milano (che è di Comunione e Liberazione): ma chi conosce e cita queste posizioni? Certo il papa non rimedierà con spettacoli a ripetizione all'emorragia di fedeli che subisce (solo l'anno passato 60.000 fedeli si sono sbattezzati a Vienna).
Così con corvi che gli svolazzavano intorno alla tiara, ha ridetto cose stranote: il fondamento giusnaturalico della famiglia, le preghiere per i separati, niente ai gay. Dei crimini che accadono in famiglia, dei preti pedofili niente. E pensare che avrebbe almeno potuto, citando ll Vangelo, sferrare un bell'attacco ai banchieri. Racconta appunto il sacro testo che Gesù Cristo, al grido:"avete fatto della casa del Padre una spelonca di ladroni" a staffilate scacciò i mercanti dal Tempio, una cosa che neanche Grillo. Peccato!