"Di tempo ne è passato anche troppo: ai lavoratori servono delle risposte precise", queste le parole di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, mentre si stava recando al ministero dello Sviluppo economico dove era in programma un tavolo di confronto tra Fiat, governo, Dr Motor e sindacati sulla vicenda di Termini Imerese.

Nei giorni scorsi era stato proprio il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, a dare un vero e proprio “ultimatum” all’imprenditore Massimo Di Risio, recenemente insediatosi con la sua azienda nell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, per presentare le garanzie finanziarie sul piano industriale dell’azienda per Termini.

“I lavoratori di Termini Imerese sono ancora tutti dipendenti Fiat e la soluzione va trovata dalle parti, da Fiat e dal governo”, ha aggiunto ancora Landini che ha poi subito rilanciato: “I lavoratori non vanno lasciati soli: c’è la cassa integrazione, ma senza una soluzione dopo quest’anno rischia di non esserci più nulla”. Infine Landini ha ribadito a chiare lettere che la Fiom non sarebbe disponibile “ad accettare la chiusura della fabbrica e il licenziamento di duemila persone".

 

 

 

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