Rifondazione Comunista condivide le motivazioni della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e della conoscenza e aderisce alla manifestazione “Pubblico è futuro” promossa dalla FP CGIL e dalla FLC CGIL.
Siamo di fronte ad un salto di qualità profondamente regressivo, determinato tanto dalle politiche del governo Berlusconi quanto dalle scelte che si stanno compiendo a livello europeo.
La posta in gioco è la distruzione dello stato sociale e della funzione pubblica in quanto tale, cioè un arretramento senza precedenti dei diritti sociali e della democrazia.
E'’ questo il significato dell’attacco ossessivo che il governo Berlusconi ha portato sin dal suo insediamento a scuola e università, al lavoro pubblico, alle regioni e agli enti locali. E’ questo il significato delle ricette della BCE.
La volontà è quella di far partire un nuovo ciclo di privatizzazioni, tanto più grave dopo il risultato referendario di pochi mesi fa. La volontà è quella, esplicitata dal libro Bianco di Sacconi e da tutti i provvedimenti del governo, di riorganizzare tutta la società secondo il modello neocorporativo e clientelare del welfare residuale e della bilateralità.
Per questo è importante la mobilitazione dell’8 ottobre. Non c’è futuro senza la difesa del lavoro, e del welfare. Senza la riconquista della contrattazione nazionale e della democrazia nei luoghi di lavoro. Non c’è possibilità di uscire dalla crisi se non cambiando radicalmente le politiche che l’hanno provocata, con una profonda redistribuzione del reddito, con il contrasto alla precarietà, con un nuovo intervento pubblico. "Pubblico è futuro".
Paolo Ferrero
Segretario PRC
Roberta Fantozzi
Resp. Lavoro e Welfare PRC
-- Ufficio Stampa Prc-Se