«Dopo il commissariamento della politica da parte dei banchieri adesso si avanza la possibilità che a ricoprire la carica di Ministro della Difesa sia un generale. Sarebbe gravissimo». E'quanto afferma Alfio Nicotra, responsabile del dipartimento Pace e Movimenti della direzione nazionale del Prc/Federazione della Sinistra.
«Ci ribelliamo all'idea - prosegue l'esponente del Prc/Fds - che una Repubblica che sancisce nella sua Carta Costituzionale il ripuidio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionale e come offesa alla libertà degli altri popoli, veda nella sua compagine governativa un generale. Non siamo la Grecia dei colonelli o una regime latinoamericano degli anni '80. Un generale è un tecnico della guerra non del suo ripudio».
«L'unico precedente è il generale Corcione nel governo Dini - continua Nicotra - ma fu una ferita inflitta al nostro ordinamento democratico e suscitò forti polemiche. Una esperienza da non ripetere: i militari, come in ogni Stato democratico, restino fuori dalla compagine governativa».
Roma, 14 novembre 2011