Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:
«Il governo “tecnico” se n’è infischiato dell’opinione dei valsusini, militarizzando un intero territorio, ma dovrebbe quanto meno considerare l’opinione autorevole del think tank di esperti europei che oggi ha chiesto uno stop al progetto della Tav. Un plauso alla presa di posizione di questo gruppo di professori che ha colto nel segno uno dei motivi dell’opposizione all’alta velocità in Val Susa: l’aumento del debito pubblico ci consegnerà – ancora di più - nelle mani degli speculatori. Dubito che Monti e i suoi ministri accoglieranno l’invito, essendo loro dalla parte degli speculatori: dimostreranno così ancora una volta che di tecnico non hanno proprio nulla. Le ragioni del movimento, avvalorate anche da esperti assolutamente super partes, che di certo non sono pericolosi “sovversivi”, non potranno essere sminuite e trasformate in un mero problema di ordine pubblico: ora e sempre No Tav».
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