Le due notizie giungono quasi in contemporanea. La nave Louise Michel, finanziata, con la vendita delle proprie opere, dal grande artista Banksy, viene bloccata al porto di Lampedusa per 20 giorni con l’accusa di aver salvato troppe persone da naufragi. Nel frattempo, dall’altra parte del Paese, a Como, 13 neofascisti del Veneto Fronte Skinheads, che nel novembre 2017 avevano fatto irruzione nella sede dell’associazione “Como senza frontiere”, composta da attivisti che prestano volontariamente assistenza a migranti e richiedenti asilo, nei pressi del confine con la Svizzera, vengono assolti perché “il fatto non sussiste”. Soccorrere persone è insomma un reato, mentre leggere dopo aver fatto irruzione in uno spazio sociale, proclami di chiara matrice razzista, non merita di essere punito. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza pare giusto legare i due avvenimenti da un fattore comune.
La xenofobia istituzionale, praticata tanto nel centro sinistra quanto oggi, con maggior potere a destra, riesce ad influenzare prefetture, procure e tribunali. Tira una nuova aria a cui i più zelanti si adeguano obbedendo a leggi ingiuste e dileggiando la Costituzione su cui avevano giurato. Sembrano allora profetiche le parole di Pia Klempt, capitana della Louis Michel in nome dell’anarchica femminista della Comune di Parigi, che, pur non essendo impegnata in questa operazione di salvataggio ha dichiarato: «Non considero il salvataggio in mare come un’azione umanitaria ma come parte di una lotta antifascista». Rifondazione è dalla parte della “capitana” e contro tutti quei miseri difensori della purezza etnica da poco assolti in tribunale.
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Rita Scapinelli, Responsabile antifascismo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea