stopactadi Mirella Castigli
In Germania slitta la ratifica del controverso Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA). Un report di AFP afferma che la Germania vuole più tempo per discutere sui temi trattati. La Polonia ha ritrattato la firma, in precedenza annunciata, mentre il Primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Necas, ha detto al sito Czech che ACTA verrà messa, a lungo e attentamente, al microscopio, prima di essere deliberata.La Commissione europea ha firmato il trattato ACTA a Tokyo, insieme ad altre 12 nazioni. Ma lo slittamento tedesco e il ripensamento polacco ipotecano in parte l’iter del trattatato.

Hanno già ratificato ACTA: Francia, Spagna, Italia e UK. A livello globale, sostengono ACTA Giappone, Usa ed Australia. La Commissione europea promuove il dibattito che su Acta, dopo anni di segretezza intorno all’accordo, ma vuole mettere dei paletti: l’importanza della tutela del copyright non deve passare in secondo piano, per la UE. John Clancy, portavoce del commissario europeo al Commercio Karel De Gucht, ha voluto sollevare un velo sulla genesi di ACTA, nel nome della trasparenza: ha fornito una lista completa di tutti i round negoziali con i nomi dei partecipanti tra il giugno 2008 e il novembre 2010, ed ha svelato tutti i contatti tra i player coinvolti nell’arco degli anni.Le mobilitazioni dell’11 febbraio sono state copiose e partecipate, con giovani scesi in piazza in tutta Europa. Anonymous si era già mobilitato soprattutto contro la Polonia. Peter Bradwell di Open Rights Group, che ha partecipato alle proteste di Londra, ha scritto in un post sul blog che il livello fi opposizione mostrato dai cittadini europei dovrebbe convincere la UE a votare contro la proposta di legge: “ACTA è un insulto alla democrazia e una minaccia allibertà d’espressione su Internet, alla privacy e rappresenta un freno all’innovazione”, la bilancia penderà più dalla parte del business che dal lato dei cittadini. Il varo di ACTA ha già registrato le dimissioni del relatore del dossier Kader Arif, europarlamentare francese incaricato del rapporto sull’accordo Acta (Anti Counterfeiting Trade Agreement). Anche il president del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha espresso i dubbi siu ACTA parlando ad ARD come riporta EUobserver.com. Amnesty International chiede alla UE di respingere il trattato che potrebbe diventare un “vaso di Pandora” di potenziali violazioni di diritti umani.

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