di Emma Mancini
Novanta giorni senza mangiare: Mahmoud Sarsak sta lentamente morendo mentre il pubblico europeo ha gli occhi incollati agli schermi tv per seguire i campionati del Vecchio Continente.Dopo l'appello del campione inglese Eric Cantona e l'intervento della FIFA tramite il suo presidente, Blatter, a favore di Sarsak, i palestinesi ora ci provano con l'UEFA. L'organizzazione per il calcio europeo è impegnata
in queste settimane negli Europei 2012 in Polonia e Ucraina e il popolo di Palestina spera possa diventare il perfetto megafono alla sofferenza di Mahmoud.
Il giovane calciatore, residente a Gaza e incarcerato da Israele nel 2009, è oggi all'89° giorno di sciopero della fame. Le sue condizioni sono gravissime, la sua vita appesa ad un filo. E allora la Palestine Football Association tenta il tutto per tutto e chiede alla UEFA di punire Israele: togliete a Tel Aviv gli Europei under 21 del 2013.In una lettera indirizzata al presidente UEFA, l'ex calciatore francese Michel Platini, il presidente della Federazione Palestinese, Jibril Rajoub, esprime la preoccupazione sua e di tutta la popolazione per la sorte di tre giocatori: oltre a Sarsak, il portiere della squadra olimpica Omar Abu Rois e il giocatore del Ramallah, Mohammed Nimr. Ad accomunarli, oltre alla passione per il pallone, il fatto di essere prigionieri in carceri israeliane senza accuse né processo, in detenzione amministrativa.
Per una simile violazione del diritto internazionale, Rajoub si appella a Platini: "Chiediamo di non riconoscere ad Israele l'onore di ospitare i prossimi Europei under 21, nel 2013". Un riconoscimento ad un regime di apartheid che sta lasciando morire un giovane atleta di 25 anni, Mahmoud Sarsak, da tre dietro le sbarre di una prigione senza conoscere il crimine commesso.Abu Rois è stato invece fatto prigioniero a febbraio mentre lavorava nell'ufficio della Mezzaluna Rossa, con l'accusa di aver aperto il fuoco contro una pattuglia militare israeliana nel campo profughi di Amari. Anche Mohammed Nimr è finito dietro le sbarre a febbraio, senza alcuna accusa ufficiale.
L'appello della Federazione arriva in concomitanza con quello di Amnesty International che chiede alle autorità israeliane di trasferire immediatamente Mahmoud Sarsak in un ospedale civile, dove possa ricevere cure adeguate, fino a questo momento negategli dalle autorità carcerarie.
"Dopo quasi tre anni di detenzione - ha detto Philip Luther, direttore di Amnesty per Nord Africa e Medio Oriente - Israele ha avuto tutto il tempo di muovere un'accusa ufficiale contro Sarsak, ha avuto la possibilità di accusarlo di un crimine specifico e di farlo giudicare da un tribunale. Non lo ha fatto e, anzi, prosegue nel rinnovo della detenzione amministrativa basata su informazioni segrete, sconosciute a lui e al suo avvocato".
da Global Project.it