Con il “decreto Liste d’attesa” si fotografa un sistema che governa da alcuni anni i bisogni di salute in Italia e il governo prende ancora una volta in giro milioni di cittadine e cittadini che sono da tempo indotti, volenti o nolenti, a rivolgersi alle strutture private. Ammesso e non concesso che il Servizio Sanitario Pubblico non sia più in grado di affrontare i bisogni sanitari della popolazione in ogni Regione con i propri “Sistemi” denunciamo che la convenzionata si distingue solo sulla carta dal privato puro dato che disincentivano le prenotazioni pubbliche dichiarando chiusa l'agenda mentre c'è posto nella prenotazione privata.

Noi di Rifondazione Comunista denunciamo da decenni il percorso di privatizzazione e definanziamento della sanità pubblica e riteniamo intollerabile questa vera e propria presa in giro da parte del governo Meloni. Non può esser defiinita in altro modo dato che, comunque, il Decreto non è supportato da nessun finanziamento.

La realtà delle liste d’attesa è ormai patrimonio di tutti, anche degli organi d’informazione, come La Repubblica, che oggi gridano allo scandalo mentre per decenni hanno mistificato la realtà. Di tutti, anche dei Partiti come il PD che oggi denuncia la privatizzazione dopo averla inventata e prodotta. Le Regioni governate dal centrosinistra hanno privatizzato la sanità quanto e come le Regioni del centrodestra senza soluzione di continuità.

Nella sanità l’Autonomia Differenziata è realtà dallo stupro del TitoloV e oggi è stata confermata anche dai quesiti che le Regioni del centrosinistra hanno presentato in alternativa, e contro, il referendum abrogativo totale lanciato da Cgil, Anoi, Via Maestra e dai Comitati contro Ogni AD.

Nella campagna contro l'autonomia differenziata rimettiamo al centro il diritto alla saluta e la salvezza del Servizio Sanitario Nazionale.

Rosa Rinaldi, responsabile nazionale e gruppo sanità del Partito della Rifondazione Comunista

Verrebbe da esclamare “Finalmente!” la comunità scientifica prende la parola e denuncia che la sanità e il diritto alla salute in Italia è da anni il fanalino di coda della politica. Una denuncia che i movimenti per il diritto alla salute come per i comitati contro l’autonomia regionale differenziata hanno da tempo lanciato e purtroppo spesso non ascoltati. Noi di Rifondazione per anni abbiamo contrastato lo smantellamento del servizio sanitario nazionale. Alla vigilia del 7 aprile, giornata internazionale del diritto alla salute, i movimenti si ritroveranno a Bruxelles per manifestare in difesa della sanità pubblica. Il pronunciamento della comunità scientifica può essere un viatico perché l’allarme venga raccolto in tutta la sua potenza.
Rifondazione Comunista plaude a un'iniziativa certamente importante soprattutto come monito al Parlamento e al Governo. Sappiamo bene che la spesa sanitaria in Italia non assicura neppure i livelli essenziali di assistenza e che buona parte dell’investimento pubblico viene stornato verso la sanità privata-convenzionata.
I tagli nel corso degli anni vedono la sanità pubblica fortemente sottofinanziata se si pensa che per il 2025 solo il 6,2% del Pil sarà destinato alla sanità, ovvero molto molto meno meno di vent’anni fa. Oramai il ruolo del pubblico sembra ridursi a garantire, ancora a tutti, una quota di attività come urgenza e ricoveri.
Denunciamo che la sanità pubblica è in agonia da anni, colpita a morte dai governi che si sono succeduti e questo governo rischia di dare “ il colpo di grazia”.
Ricordiamo, anche, che la sanità pubblica non è solo ospedale ma anche, e soprattutto, servizi territoriali veri presidi di prevenzione, che sono tutti in sofferenza sottodimensionati alle necessità, e sotto organico non ultima la Salute mentale. Prevenzione, presa in carico delle cronicità, tutte situazioni che se sostenute con investimenti adeguati potrebbero persino portare nel tempo a risparmi reali, al contrario dei calcoli ragionieristici che si fanno per pareggiare conti e bilanci attraverso chiusure, accorpamenti, ridimensionamento dei servizi e, soprattutto il ricorso al privato.
Apprezziamo molto la presa di parola della comunità scientifica e ci auguriamo che alla denuncia seguano iniziative di sostegno per raggiungere gli obiettivi necessari a riconquistare un Servizio Sanitario Nazionale superando i 20 sistemi sanitari regionali che hanno prodotto arretramento e profitto per i privati.

Invece di aumentare le spese militari bisogna concentrare le risorse sul rilancio della sanità e eliminare il tetto alle assunzioni nel pubblico.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Rosa Rinaldi, responsabile sanità del Partito della Rifondazione Comunista

Care compagne e cari compagni,

in allegato vi inviamo il report della riunione nazionale sulla Sanità tenutasi il 29 febbraio 2024. Naturalmente è un report sintetico che ha provato a tenere conto sia degli interventi introduttivi fatti dalle compagne e compagni del gruppo di lavoro nazionale che di quelli espressi dai diversi territori; a tal fine ringrazio il compagno Marco Nesci autore del report.
Purtroppo siamo riusciti a recuperare solo una parte dei recapiti di chi ha partecipato, ma non tutti, ragione per la quale vi chiediamo di volerceli fornire al fine di costruire un elenco di compagni e compagne da coinvolgere nella costruzione del coordinamento nazionale sanità.
Come sapete il 7 aprile è la giornata mondiale della salute, giornata istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nella prima assemblea tenutasi nel 1948. Come ogni anno movimenti e associazioni, non ultima Medicina Democratica, organizzano incontri e manifestazioni e quest'anno diverse iniziative sono finalizzate all'opposizione verso l'autonomia regionale differenziata anche in ragione dei tanti guasti e disuguaglianze che sono emerse proprio attraverso la regionalizzazione della sanità. Molte sono le iniziative per la riconquista di un Servizio Sanitario Nazionale e per il superamento dei 20 sistemi sanitari regionali che hanno portato a dare uno spazio enorme alla privatizzazione dei servizi ed in particolare a favorire le prestazioni convenzionate con un fortissimo dispendio di risorse e per questa via peggiorando notevolmente l'intervento sanitario ridotto a mera prestazione. In diverse realtà stiamo conducendo iniziative sociali e politiche contro le liste di attesa ormai dai tempi insopportabili e contro l'intramoenia. Insomma temi e argomenti di iniziativa politica da poter organizzare anche in occasione del 7 aprile.
Alla riunione ha partecipato anche Gianmarco Mereu dei giovani comunisti, con il quale abbiamo avviato un confronto per una iniziativa da costruire insieme soprattutto sugli aspetti della psichiatria.

Nel ringraziarvi per l'attenzione, vi invitiamo a fornirci le indicazioni di contatto richiesti.

Grazie per l'attenzione e al lavoro e alla lotta.

Rosa Rinaldi
Responsabile nazionale Sanità

Oggi sono cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, come giovan? comunist? ne celebriamo la storia e la lotta per un progetto inclusivo e liberante di psichiatria. Il rampante aumento di disagi psichici, la doviziosa (ri-)attuazione di politiche contenitive, reclusive e repressive come la neo-istituzionalizzazione del “malato mentale”, la parziale applicazione della legge 180/78 e della successiva 883, cioè di quelle leggi partorite dalla lotta basagliana contro i manicomi, la difficoltà di attuare politiche sanitarie e sociali per la inclusione sociale anziché il controllo, sono temi tuttora fondativi della crisi del servizio sanitario, nonostante il padre della “Legge Basaglia” abbia, con essa, chiuso i manicomi. Chiudere i manicomi è stato un atto rivoluzionario che doveva portare a realizzare progetti rivoluzionari di salute mentale. Oggi è tempo di riprendere quella lotta chiedendo raziocinio, coerenza e umanità. Tornare alla vecchia via per novelle scorciatoie non sta risolvendo il problema di fondo: il disagio psichico è sempre più profondo e quotidiano, la sanità pubblica sempre più pesantemente taglieggiata, la prestazione stessa ancor più inefficiente e al confine di tutto ciò si ripresenta ancora l’esclusione sociale e politica del paziente psichiatrico, ridotto a mero soggetto da sedare con ogni mezzo necessario. Dopo che lo Psichiatra di San Polo convinse una nazione intera a rispondere seriamente alla questione della salute mentale, l’Italia odierna sa rispondere a misure umane non contenitive solo per una rada dozzina di reparti di psichiatria (SPDC) pubblici dove non si fa contenzione, in tutto il territorio italiano.

L? lavorator? del settore chiedono più organico, strutture e soprattutto organizzazione di queste, il servizio psichiatrico non ha trovato soluzioni nella ricetta neoliberista che sia nell’esoso sistema privato sia nel fatiscente pubblico trova pochissime linee guida, modelli organizzativi validi e omogenei su tutto il territorio nazionale, insieme alla non determinazione di organici multiprofrssionali, livelli altissimi di burnout, conclamati casi di violenza, anche nei confronti di operatori fino all' omicidio di alcuni medici, di contenzione farmacologica e/o meccanica (e alcuni utenti sono morti in questa drammatica condizione), in carenza di figure professionali e risorse tali da poter gestire la richiesta sanitaria e la costruzione della inclusione sociale. In sostanza dentro i dipartimenti di psichiatria italiani ci si ammala di sanità sia che ci si lavori, sia che ci si finisca come pazient? e lì si rischia di rimanere attraverso striscianti meccanismi neoistituzionalizzanti.

Con amarezza e rabbia, ora, ci chiediamo: per avere una sanità che non ci costringe, ma che ci ascolta, dovremo aspettare il bicentenario?

Rosa Rinaldi - Responsabile Sanità PRC
Gianmarco Mereu - Responsabile Sanità Giovani comunisti
Fulvio Picoco - Psichiatra, gruppo nazionale sanità

Di seguito, inviamo nuovamente la convocazione dell'attivo nazionale SANITA' e il link per il collegamento. Vi chiediamo di far conoscere l'iniziativa alle compagne e ai compagni impegnat* sulle questioni della Sanità o che vi operano, obiettivo è la ricostruzione di un coordinamento nazionale sulla Sanità.

LINK

Grazie

Non mancate

Rosa Rinaldi
Responsabile nazionale Sanità

Di seguito, inviamo nuovamente la convocazione dell'attivo nazionale SANITA' e il link per il collegamento. Vi chiediamo di far conoscere l'iniziativa alle compagne e ai compagni impegnat* sulle questioni della Sanità o che vi operano, obiettivo è la ricostruzione di un coordinamento nazionale sulla Sanità.

Rosa Rinaldi
responsabile nazionale Sanità

Care compagne e cari compagni,

è convocato per giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 21.00 l’Attivo nazionale sulla Sanità cui vi invitiamo a partecipare ed in particolare a far partecipare le compagne e i compagni impegnate/i sul tema della salute e dei servizi sanitari.

In questo senso chiediamo ai segretari e alle segretarie di federazione e regionali di darne comunicazione nei propri territori e di sollecitare la partecipazione delle compagne e compagni impegnate/i su salute e servizi.

In allegato un breve report della riunione tenuta dal gruppo operativo martedì 13 febbraio, da cui potete desumere anche l’odg per l’attivo del 29 febbraio.

Alla riunione parteciperà il segretario nazionale Maurizio Acerbo.

Nei prossimi giorni invieremo il link per il collegamento alla riunione.

Grazie per l’attenzione e buon lavoro

Rosa Rinaldi
Responsabile nazionale Sanità Prc-Se

Care compagne e cari compagni,

vi ricordiamo che domani Giovedì 23 Novembre alle ore 21.00 si terrà la riunione nazionale sulla Sanità di cui vi riporto di seguito la convocazione inviata nei giorni scorsi.

Il LINK per il collegamento alla riunione è:

meet.google.com/mbg-ykpm-vuu

Vi chiediamo di garantire la presenza e di far partecipare le compagne e i compagni che seguono, per il vostro territorio, la Sanità, invitandovi ad inoltrare loro il link.

Grazie per l’attenzione

Rosa Rinaldi
Responsabile Sanità Prc-Se

Care compagne e cari compagni,

Vi trasmetto un documento e un volantino di denuncia contro lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale sempre più preda di politiche di privatizzazione e di affidamento al mercato.

Il documento è stato approvato all'unanimità dal Comitato Politico Nazionale. Il 17 giugno si terrà a Firenze l'assemblea organizzata dalla Rete Nazionale Salute e Sanità , a cui parteciperemo, un'assemblea utile all'approfondimento di una posizione critica e articolata da far vivere nella convergenza in altre manifestazioni come quella del 24 giugno. Infatti, come saprete il 24 giugno ci saranno due manifestazioni una della CGIL al mattino e l'altra di USB al pomeriggio. Il nostro partito parteciperà ad entrambe con i suoi contenuti scritti nel documento e sintetizzati nel volantino che vi invitiamo a produrre e a far circolare soprattutto nelle occasioni di lotta.

Ci opponiamo con determinazione alla privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale e partecipiamo alle mobilitazioni unitarie insieme alle organizzazioni sindacali, ai movimenti e alle associazioni che come noi difendono il diritto alla salute previsto dall'articolo 32 della Costituzione.

Invitiamo quindi le strutture territoriali ad affiancare alle iniziative già in atto la diffusione dei materiali allegati e l'organizzazione di iniziative specifiche sulla sanità nel quadro delle lotte e presidi a livello locale.

I materiali sono stati prodotti dal "gruppo di lavoro operativo Sanità" composto da: Giovanna Capelli; Franco Cilenti; Alberto Deambrogio; Loretta Mussi; Franco Musumeci; Marco Nesci; Fulvio Picoco; Rosa Rinaldi; Danielle Vangeri.

Grazie per l'attenzione, al lavoro e alla lotta!

per il Gruppo operativo Sanità

Rosa Rinaldi, Presidente Comitato Politico Nazionale Prc-Se

Diretta il 6 aprile 2023

 

Domenica 5 settembre, a partire dalle ore 17.00, in piazza 3 giugno 1849, (Villa Doria Pamphili) a Roma, si terrà un presidio di cui anche Rifondazione Comunista è fra i promotori Saremo sotto i palazzi in cui si terrà il vertice G20 sulla salute. Il 6 settembre, a partire dalla stessa ora si potrà assistere ad un webinar internazionale con importanti relatori e relatrici che stanno affrontando, in Europa e nel mondo, le tematiche relative alla pandemia dal punto di vista sanitario e soprattutto politico. Raccogliamo e condividiamo l’appello di Vittorio Agnoletto che chiede all’Italia e al suo ministro della Salute di farsi interprete “della necessità di sospendere i brevetti sui vaccini, per arginare la pandemia a livello mondiale, prima che sia troppo tardi”. Il nostro Paese potrebbe dare un senso al proprio ruolo in questi mesi di presidenza del G20 per affrontare quello che è un vero e proprio “apartheid vaccinale” che si concretizza in dati inaccettabili. Solo il 23,9% della popolazione mondiale ha completato ad oggi la profilassi vaccinale e, nei cosiddetti “paesi in via di sviluppo”, soltanto l’1,3% ricevuto una dose di vaccino (dati OMS). Non sono bastati gli oltre 4,5 milioni di decessi a far comprendere che o ci si salva tutte/i o non si salva nessuno? Le varianti del virus sono un segnale d’allarme che dovrebbe costringere, nell’interesse generale, ad impedire che la disponibilità di vaccini e la possibilità di debellare la pandemia siano sottomessi alle logiche di mercato di big pharma. Saremo in piazza per dire ai “grandi della terra”, Nessun profitto sulla pandemia.

Rosa Rinaldi, segreteria nazionale, Responsabile sanità, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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