di Tarcisio Tarquini
Partiamo dai dati dell’Istat e da quello che ha colpito di più: la consistente presenza, nell’ampia fetta dei poveri dei nostri giorni, della figura del lavoratore povero, quello che è stato inquadrato sotto la definizione di woorking poor. È sembrata la sorpresa più sconvolgente portata dalla crisi: una novità che denuncia l’impoverimento progressivo delle famiglie e dichiara solennemente il crollo di quello che finora era considerato, tanto dagli studiosi quanto dal senso comune, il baluardo più forte (e perciò il rimedio più sicuro) contro la miseria economica.
di red.
Il lavoro non ce ne è per nessuno, nemmeno per chi ha in tasca una laurea. Lo dice l’ultimo rilevamento dell’Istat che, insieme a una fotografia dello stato (cattivo) dedell’occupazione fatto dal centro studi di Confindustria, disegna un’Italia sempre più in crisi.
Secondo l’istituto di statistisca, nel primo trimestre del 2012 si rileva un vero e proprio boom di disoccupati «dottori»: sono 304 mila le persone con un titolo di laurea e post laurea in cerca di lavoro. Si tratta del livello più alto almeno dal 2004, periodo fino al quale sono disponibili i dati.
di Il Fatto Quotidiano
Si aggiunge un nuovo tassello nella complessa vicenda del sequestro dell’Ilva di Taranto. E il tassello è un altro provvedimento del gip Patrizia Todisco. Con una ulteriore ordinanza ha revocato per “palese conflitto di interessi” la nomina del presidente dell’impianto che produce acciaio e che è in parte sotto sequestro per disastro ambientale, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell’area a caldo. Proprio il presidente in questi giorni e anche ieri ha prospettato scenari preoccupanti per l’occupazione se l’impianto non potrà produrre. Riflessione dello stesso ministro dell’Ambiente Clini.
di Giorgio Fauneri
Nel dubbio sulle sorti dell’euro, Berlino si prepara al flusso di immigrati dai Paesi europei in crisi. Del resto come nelle grandi depressioni del passato, anche in quella attuale si sta registrando un importante flusso di lavoratori che si spostano dai Paesi maggiormente colpiti verso quelli che stanno resistendo meglio alle difficoltà. In Germania il fenomeno ha assunto dimensioni tali da attirare l’attenzione dell’Agenzia federale per il Lavoro, l’equivalente dei nostri centri per l’impiego (l’ex ufficio di collocamento).
Intervista a Samantha Di Persio
Sono trascorsi alcuni anni dalla Pubblicazione di Morti Bianche di Samanta Di Persio. Cosa è cambiato in questi anni?
Ho iniziato a scrivere Morti bianche nel 2007 perché mi sono chiesta cosa accadesse ad una famiglia dopo aver perso un familiare o dopo un incidente invalidante. Iniziai a raccogliere testimonianze prima dell’infortunio della Thyssen Krupp. Forse questa tragedia segna un confine: dopo la morte dei sette operai i mass media per occuparsi di infortuni sul lavoro attendono che ci siano delle vere e proprie stragi.