di Costanzo Ranci
La discussione pubblica sulla recessione economica del nostro paese continua a eludere un punto decisivo: il fatto che la contrazione occupazionale sia molto più forte nel lavoro autonomo che nel lavoro dipendente. Si tratta di una tendenza già chiara sin dal 2010, quando, secondo i dati dell’Archivio statistico delle imprese attive dell’Istat, il decremento fu del 4,7 per cento per gli indipendenti contro il -1,5 per cento dei lavoratori dipendenti, con una forte concentrazione della crisi nelle microimprese (sino a 9 addetti) con tassi di contrazione pari al 15 per cento. Il trend appare confermato anche recentemente: la rilevazione dell’Istat sulle forze di lavoro registra, nel primo trimestre 2012, una contrazione occupazionale
di Roberta Fantozzi
Dopo la riforma delle pensioni, la manomissione dell’articolo 18, l’aumento della benzina, l’aumento dell’Iva, l’Imu sulla prima casa, il governo Monti, con il decreto legge sulla spending review, colpisce con tagli pesanti anche sanità, pubblico impiego, istruzione ed enti locali, proseguendo così a tappe accelerate il disegno di devastazione sociale iniziato dal precedente governo Berlusconi.
Nel testo definitivo del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri misure e tagli (26 miliardi, di cui 4,5 nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014) che compromettono diritti costituzionalmente garantiti come quello alla salute:
Taglio di 7,2 miliardi a regioni (3,2 mld), comuni (2,5 mld) e province (1,5 mld);
Taglio di 5 miliardi alla sanità pubblica con la chiusura dei piccoli ospedali, la riduzione di decine di migliaia di posti letto, il risparmio sulla spesa farmaceutica e su quella su beni e servizi;
Taglio delle piante organiche nel Pubblico Impiego (10% dipendenti, 20% dirigenti) che produrrà di fatto il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici. Inoltre, è prevista la riduzione degli spazi di lavoro negli uffici al limite del soffocamento.
di Enrico Galantini
La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, rimandata di due settimane per il terremoto in Emilia-Romagna, ha avuto davvero successo nonostante un sole implacabile. La pazienza dei sindacati, che pure hanno dimostrato grande senso di responsabilità davanti a una situazione difficile come quella che il paese sta passando, sembra arrivata al limite. La vicenda degli esodati è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
di Silvio Messinetti
Di buon mattino mentre al Pantheon studenti e attivisti disfano le tende e ripongono i sacchi a pelo dopo l'accampata notturna, i primi delegati Fiom arrivano all'Esedra pronti a partire in corteo. Ieri Roma ha vissuto una giornata di mobilitazione a tappe. Un giro della Capitale per i santuari della politica, dell'economia, della formazione. Un'alleanza studenti-lavoratori per dire un secco no al fronte Monti-Fornero-Profumo.
di ex RSU AluMil
Dopo una vertenza sindacale durata più di due anni con scioperi e presidio permanente dello stabilimento di Borgo a Mozzano, la fabbrica produttrice di Alluminio (48 dipendenti) che appartiene al Gruppo ALL.CO (quasi 600 dipendenti in tutta Italia) è stata condannata, pochi giorni fa, dal Tribunale di Lucca, Sezione Lavoro, per aver messo in cassa integrazione a zero ore e successivamente in mobilità