di Marco Berlinguer
È una Catalogna più inquieta, frammentata e radicalizzata quella che è uscita dalle elezioni. Il sentimento e l'aspirazione nazionale ne escono più forti. Ma la prova di forza di Mas, presidente della Generalitat catalana e leader di CiU, si è trasformata in un boomerang. Ha voluto le elezioni anticipate, per sfuggire alla morsa di Rajoy. Sperava di capitalizzare il potente sentimento nazionalista, che si è manifestato l’11 settembre nella manifestazione oceanica – un milione di persone, su sei milioni di abitanti – nel giorno della festa nazionale catalana.
di Federica Pitoni
Il 29 novembre è la Giornata Internazionale di solidarietà con il popolo palestinese indetta dall’Onu. La data scelta non è casuale: il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale dell’Onu adottò la risoluzione 181, più nota come la Risoluzione della Partizione, con cui si stabiliva la creazione in Palestina di uno Stato ebraico e di uno Stato palestinese, con Gerusalemme corpus separatum sottoposta a un regime internazionale speciale. Come sappiamo tutti, la storia prese un’altra via e nella regione lo Stato Palestinese non ha finora mai visto la luce.
di Maria R. Calderoni
A Obama piacciono i droni. Da autentico Premio Nobel per la Pace, dal 2009, primo anno della sua prima elezione, le operazioni dei diabolici aerei senza pilota sono aumentate a volontà. Non scandalizziamoci quindi se all'indomani dell'omicidio che, tramite missile mirato, ha abbattuto il capo Hamas Almed al Sabari innescando l'ennesimo conflitto tra Israele e Palestina, abbia tranquillamente dichiarato che <Israele ha il diritto di difendersi>.
Secondo Nick Turse, giornalista e storico americano studioso della materia, sotto la presidenza Obama gli Usa hanno conseguito il primato assoluto dei droni in campo mondiale; tanto che oggi <un aereo militare su tre è un drone>
di Dmitrij Palagi
Tante lacrime. I bambini che muoiono. Molta preoccupazione ed amarezza. Finito il telegiornale si sceglie poi il programma per la prima serata. Cosa stia accadendo a Gaza viene raramente analizzato e approfondito sui principali canali di comunicazione italiani. La cosa interessante sono i giudizi che circolano tra i pochi che discutono di Palestina ed Israele a scuola, nei bar, nei luoghi di lavoro. Su un punto molti paiono concordare, a prescindere da chi simpatizza per Tel Aviv e chi critica il governo sionista: Hamas è uno dei principali nemici di Israele, fa parte dell’asse del male insieme a Siria e Iran, tra gli altri. Questa è una delle diverse idee errate che si dissolverebbero senza grossa difficoltà, se non fosse per la disinformazione con cui si mescolano.
di Franco Frediani
Il cessate il fuoco è finalmente arrivato anche a Gaza. Quanto possa durare, se c'è la volontà di renderlo permanente, o altro ancora, è davvero difficile a dirsi. All'improvviso dunque, ecco spuntare il "miracolo"! Non ci dilungheremo sui punti dell'accordo, che ormai appartengono ad una cronaca letta e riletta. Oltretutto non c'è traccia di qualcosa di "clamoroso" o di impensabile, né tanto meno di sorprendente. Sarebbe come descrivere la scena di due bambini che, dopo essersi presi a sberle, promettono davanti alla maestra di non farlo più; tanto che verrebbe da chiedersi, qualora fosse possibile giustificare una guerra, il perché di tante atrocità commesse per poi ritrovarsi allo stesso punto di partenza.