Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha inviato oggi una lettera alle forze della sinistra, a partire da Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, per chiedere di «fare congiuntamente battaglia politica» su temi specifici quali «la patrimoniale, l’aumento della tassa sui capitali scudati, il taglio delle spese militari, il contrasto all’evasione fiscale, il blocco delle grandi opere inutili e dannose, il taglio dei privilegi della politica e la richiesta di un tetto di 5000 euro alle pensioni d’oro».
Nel suo messaggio alle altre forze della sinistra, Ferrero chiede di «definire unitariamente un luogo, in cui le forze politiche insieme con le associazioni, i movimenti, il protagonismo di tante e tanti singoli, possano ricostruire una credibile proposta di alternativa».
Di seguito e in allegato il testo completo della lettera inviata dal segretario del Prc.
Roma, 7 dicembre 2011
Ufficio stampa Prc: Barbara Battaglia, cell. 366 6292992
Lettera aperta alle forze della sinistra
Care Compagne e Cari Compagni,
la manovra presentata dal governo Monti esplicita, oltre ogni possibile dubbio, che senza un’iniziativa forte sul terreno sociale e senza la costruzione di percorsi unitari delle forze di sinistra, che sappiano porsi come credibile punto di riferimento per il paese, la situazione gravissima in cui ci troviamo è destinata solo a peggiorare.
Il segno di classe della manovra è inequivoco. Si continua nel saccheggio della previdenza, adducendo argomentazioni sull’eccesso di spesa pensionistica, del nostro paese rispetto al resto d’Europa, totalmente prive di fondamento. Ci si accanisce sulle vite e sui progetti di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, con l’annullamento di fatto dell’età pensionabile e il salto di 6 anni che dovrebbero subire molti lavoratori per poter andare in pensione, con la vera e propria persecuzione delle donne, con il passaggio al contributivo e il blocco delle rivalutazioni delle pensioni, tanto più inaccettabili a fronte di prestazioni basse e da molti anni non più legate agli aumenti delle retribuzioni. Niente si fa sugli scandali veri del nostro sistema previdenziale, il furto di futuro per i precari e le giovani generazioni, e l’intollerabile privilegio di cui godono le pensioni d’oro dei dirigenti.
Al posto dell’aumento delle aliquote per i redditi alti, si sceglie l’aumento dell’addizionale Irpef, tassa piatta e perciò iniqua. La manovra sulla casa sarà una stangata pesante che non si preoccupa di salvaguardare i lavoratori ed i ceti medio bassi, così come l’intervento sull’Iva e sui carburanti, colpiranno in maniera indifferenziata, e dunque colpiranno di più chi ha meno.
A fronte di tutto questo alle imprese vengono regalati nuovi sconti fiscali e soprattutto risulta scandalosa l’assenza di una patrimoniale e l’entità, ridicolmente bassa della sovratassa sui capitali scudati.
Costruire percorsi unitari significa per noi, cimentarsi su un progetto di futuro. Significa, prima di tutto ridisegnare in radice la costruzione europea e intanto da subito battersi perché si faccia la sola scelta in grado di contrastare realmente ed immediatamente la speculazione. Come andiamo dicendo almeno dalla crisi greca, se la BCE non si comporterà come fanno tutte le Banche Centrali del mondo a partire dalla Federal Reserve negli Stati Uniti, acquistando direttamente titoli di stato dei paesi membri, la speculazione continuerà, con il ricatto emergenziale che sequestra la politica e la democrazia.
Accanto a questo dovremmo scegliere alcuni obiettivi su cui è fare congiuntamente battaglia politica:
-una patrimoniale, sul modello di quella presentata qualche tempo dalla CGIL, con la previsione della tassazione progressiva a partire dall’1% dei patrimoni immobiliari e finanziari e l’esenzione della fasce fino agli 800.000 euro, in grado di produrre un gettito di quasi 20 miliardi.
- l’aumento al 15% della sovratassa sui capitali scudati, per un gettito di almeno 15 miliardi.
- misure di reale contrasto ad un’evasione fiscale stimata in oltre 120 miliardi e vera anomalia del nostro paese rispetto all’Europa
- il taglio drastico delle spese militari: degli F35 con il loro costo pluriennale di 17 miliardi, ma anche della missione militare in Afghanistan, e degli organici di un esercito in cui i graduati sono più dei soldati semplici, come ci chiedono da tempo le associazioni pacifiste e che potrebbe produrre risorse annue per almeno 4 miliardi.
-il blocco delle grandi opere inutili e dannose, come la TAV in Val Susa con i suoi 17 miliardi di oneri per il bilancio pubblico o il terzo Valico della Milano Genova che impatta per 6 miliardi, come avvio di un ripensamento complessivo di quelle grandi opere di cui il governo Monti vuole invece accelerare la approvazione.
- il taglio dei privilegi della politica, che potrebbe portare risorse per almeno 2 miliardi, senza fare operazioni, come quella sulle Province, che sono invece tagli alla democrazia.
-la richiesta di porre un tetto drastico a 5000 euro alle pensioni d’oro e ad ogni cumulo pensionistico.
Sono poche semplici proposte, non solo per impedire il massacro sociale che si prospetta, ma che consentirebbero anche di fare un piano per la buona occupazione, le politiche industriali, la riconversione ambientale e sociale dell’economia. Un modello alternativo a quello dell’attacco micidiale dell’articolo 8 e della nuova manomissione annunciata. Che consentirebbero, non di distruggere, ma di riqualificare ed ampliare il welfare, a partire dalla necessaria introduzione di un reddito sociale minimo.
Crediamo che sia sempre più urgente discutere nel merito di proposte e percorsi unitari. Di opposizione e di progetto dell’alternativa. E’ questo il mandato anche del nostro ultimo congresso. Per questo vi propongo di definire unitariamente un luogo, in cui le forze politiche insieme con le associazioni, i movimenti, il protagonismo di tante e tanti singoli, possano ricostruire una credibile proposta di alternativa.
In attesa di un vostro riscontro
Un caro saluto
Paolo Ferrero