Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«Domani il Senato discuterà e voterà con una maggioranza bulgara l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione: si tratta di un totale rovesciamento dei principi contenuti nell’articolo 81 della Carta, che disciplina le regole essenziali del bilancio dello Stato. Con questa modifica, dettata al governo dall’Ue, si mettono di fatto fuori legge l’intervento pubblico in economia e lo stato sociale. Con il pareggio di bilancio, infatti, in un periodo di recessione come questo, si decide che lo Stato non può investire più nel pubblico perché il rapporto entrate-uscite dev’essere pari: se questo fosse successo nel secondo dopoguerra non avremmo avuto la possibilità di ricostruire il Paese. Vuol dire ammazzare lo stato sociale: non è giusto che si decida una cosa tanto grave senza chiedere ai cittadini. Devono essere gli elettori ad esprimersi: chiediamo ai senatori di non approvare questa modifica con una maggioranza di 2/3, in modo da poter fare il referendum su questo provvedimento.
Per questi motivi saremo con il comitato No Debito domani alle 16 davanti al Senato per chiedere ai senatori di non arrivare ai due terzi – la maggioranza richiesta per evitare il referendum tra i cittadini - e dare la possibilità agli italiani di pronunciarsi con un referendum».


Roma, 10 aprile 2012
Ufficio stampa Prc

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