di red.
Bologna piange un’altra mente illustre: dopo Lucio Dalla e Stefano Tassinari è stata la volta di Roberto Roversi, partigiano, scrittore, poeta, intellettuale e coscienza critica della città, dove, con la moglie, aveva avviato una libreria antiquaria. E’ stata proprio la consorte a dare l’annuncio, oggi, del decesso, secondo le volontà del marito, deceduto ieri.
A onorare l’artista, che avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 28 gennaio, non vi saranno né cerimonie pubbliche, né private, né la camera ardente, secondo quella discrezione che lo ha caratterizzato fin dai tempi di Officina, rivista fondata nel 1955 al fianco di Pasolini e Leonetti.
Ex direttore di Lotta Continua, a metà degli anni ‘60 Roversi aveva interrotto ogni rapporto con i grandi editori per diffondere i suoi scritti tramite fogli fotocopiati distribuiti liberamente e collaborazioni con piccole riviste.
Autore poliedrico, negli anni’70 aveva cominciato a dedicarsi alla scrittura di testi di canzoni per Lucio Dalla e, successivamente, per gli Stadio, che devono a lui le parole del loro più grande successo, “Chiedi chi erano i Beatles”.
L’intellettuale, noto per l’impegno umano e civile, è stato ricordato con parole di cordoglio da Napolitano, dal Presidente della Regione Errani e dal sindaco di Bologna, Virginio Merola.
da Officina giornalistica