di Nicola Melloni (Londra)
Personaggio sempre intrigante questo Marchionne. Per un paio d’anni ci ha rintronato con la retorica sulla modernità, lui ci metteva la faccia, voleva investire – addirittura! – 20 miliardi, non chiedeva aiuti di Stato, voleva solo che i lavoratori rinunciassero ad un po’ di diritti per riempire le tasche degli azionisti FIAT. E va beh, dici, il classico manager americano, uno sfruttatore ma porta un po’ di sano (mica tanto) liberismo. Sbagliato:
la FIAT ai tempi di Marchionne prendeva soldi dallo Stato in Polonia, in Serbia ed in Brasile, altro che uomo del mercato. Non parliamo della baraccata di soldi presi in USA, vantandosi poi di aver rimesso in piedi Chrysler – sì, coi soldi di Obama. Ed ora, quando il piano da 20 miliardi si è sciolto come neve al sole, ecco il Marchionne che batte cassa: “l’auto funziona dove ci sono aiuti di Stato”.