
Quello di settembre, per la scuola, è il mese delle illusioni ottiche. Da una parte c'è un ministro, Francesco Profumo oggi, che annuncia novità epocali, svolte tecnologiche, un tablet per tutti i docenti, un computer in ogni classe, fino al punto da immaginare l'utopia cibernetica della scuola 2.0: i «centri scolastici digitali» nei piccoli centri montani dove i computer potrebbero sostituire i docenti in carne ed ossa. Dall'altra parte, c'è la realtà.
Quella che emerge, come di consueto, nel decimo rapporto sulla sicurezza dell'edilizia scolastica presentato ieri a Roma dall'associazione Cittadinanzattiva.











