di Romina Velchi
Promesse e nient'altro. Sono cambiati un po' i toni, ma la sostanza non muta: la riforma del lavoro va approvata così com'è entro il 28 per permettere a Monti di farsi bello al vertice europeo. Quindi niente modifiche alla Camera, ché altrimenti il provvedimento dovrebbe tornare al Senato e allora addio 28. Più o meno è questo quello che il ministro Fornero ha detto ai partiti della "strana maggioranza" nel tavolo convocato ieri.