di Giovanni Bronzino
Le seconde elezioni politiche greche del 2012 a distanza di 40 giorni dalle prime per quanto abbiano significato un ulteriore segnale di smarrimento della società greca al collasso economico, è stata l’occasione per molti per poter ripensare al proprio voto meno con la pancia e un comprensibile livore antipolitico. Pare che circa metà di chi aveva votato il 6 maggio, il 16 giugno era pronto a cambiare il proprio voto.