di Roberto Musacchio
Come accadde nel passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, anche questa campagna elettorale ha tutte le caratteristiche per essere una sorta di vera e propria Costituente di quella che possiamo definire la Terza Repubblica o la Prima dell’era dell’Europa post compromesso sociale. Allora fu Berlusconi a cambiare le carte in tavola e a costruire apparentemente in poco tempo, ma in realtà con materiali accumulati nel tempo, quella forza che ha caratterizzato il cosiddetto bipolarismo italiano. Ora è Monti che prova a sparigliare ma, probabilmente, non riuscirà nella stessa impresa che vide il Cavaliere divenire il più votato nel giro di una sola competizione alle urne.