di Andrea Fabozzi
Lui che la candidatura se l'è giocata e vinta con le primarie, che alle primarie ha affidato anche la scelta della maggioranza dei parlamentari, adesso dovrà fare la campagna elettorale con un non-candidato come avversario. E dovrà persino evitare di attaccarlo troppo, pena la perdita del marchio di affidabilità europea. Pier Luigi Bersani è in questa brutta situazione, non gli sfugge che la corrida dialettica tra Berlusconi e Mario Monti serve solo a rinsaldare le posizioni di entrambi i suoi competitor. Guarda i sondaggi e scopre come il recupero del centro montiano avvenga a scapito del Pd, per la prima volta in leggero calo. Vede Pietro Ichino, l'ultima delle «figurine» che Walter Veltroni aveva