di Ugo Mattei
Le elezioni anticipate impediscono al parlamento di rivedere il porcellum. È un vulnus di cui investire la Corte Costituzionale
Il rapporto disinvolto di Napolitano con la Costituzione, che aveva già portato al "commissariamento tecnico" dell'Italia nel novembre 2011, riceve conferma in questo suo attivissimo "semestre bianco". Allora aveva fatto strame dell'art. 59 della Costituzione (nomina dei senatori a vita), svilendolo al rango di paracadute prodromico ad un incarico di presidente del consiglio discusso soltanto con i poteri forti europei. Chissà quali saranno stati gli «altissimi meriti nel campo sociale artistico scientifico e letterario» con cui un presidente della Bocconi, ex commissario europeo e consulente di Goldman Sachs che non pubblica un rigo scientifico da decenni, avrebbe «illustrato la Patria».
Oggi, dimessosi sui giornali il commissario tecnico, la legislatura vede un'accelerazione bruciante e insensata che ha come ragione ed effetto unico, di perpetuare una legge elettorale che semplicemente sottrae la sovranità al popolo.