di Fabio Marcelli
Poter disporre di un’informazione ampia, completa e obiettiva costituisce un presupposto irrinunciabile per una democrazia degna di questo nome.
Va detto chiaramente a tale proposito che, se l’ Italia è un Paese che non brilla certo per realizzazione del diritto all’informazione dei suoi cittadini, il che ha permesso fra l’altro il buio ventennio berlusconiano e l’infausta reggenza del professor Monti, ciò si deve anche alla scarsa professionalità e all’innato servilismo del settore di punta dei suoi giornalisti professionisti, quelli, per intenderci che, manovrando più o meno abilmente, riescono a tenersi sempre vicino alle caste, cricche e cosche al potere.
Si guardi alla veemenza con la quale questi professionisti della cattiva informazione si scagliano contro le forze che vogliono portare avanti un effettivo rinnovamento della sfera politica. Da tempo loro bersaglio sono stati Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle. Stiamo poi da ultimo assistendo a un crescendo di attacchi contro Rivoluzione civile, il suo leader Antonio Ingroia e altre persone fortemente coinvolte in questo tentativo di dare all’Italia una prospettiva di alternativa, come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.