di Sandro Medici
Ecco s’avanza uno strano progetto. Parafrasando un’antica canzone popolare, si può così definire la proposta “cambiare si può”, che in queste settimane sta attraversando la sinistra italiana, da una trincea all’altra, da una riunione a un’assemblea, da una chiacchiera a un ragionamento. Viene da pensare, ancora prima di valutare politicamente tutto ciò, che come al solito si sta stratificando un eccesso di discussione, un estenuante confronto (formale e informale), insomma un’ansiosa, esagerata dialettica.