di Giuliano Garavini
Aleggia in questi giorni il fantasma di Veltroni e del suo “voto utile” nelle elezioni del 2008. Ancora una volta gli italiani dovrebbero votare Partito democratico 2.0: questa volta materializzatosi in un’alleanza con Sel e con il Partito socialista. Il resto dei voti regalerebbero, secondo i portavoce della teoria, il governo dell’Italia alla coalizione che ancora vede Berlusconi come uomo forte.
Sembra di tornare ad un’epoca in cui tutti credevano che a Bruxelles splendesse sempre il sole e che l’Unione europea fosse una perfetta macchina della felicità. All’epoca in cui le liberalizzazioni erano la via da percorrere e le privatizzazioni l’unico modo per rendere produttivi i servizi pubblici. All’epoca in cui l’unico scontro fra gli schieramenti politici era dato principalmente dal diverso grado di razzismo e di subalternità ai diktat di Bruxelles.