di Vladimiro Giacchè
Si direbbe che per una volta i mercati finanziari siano stati coerenti.
Wall Street aveva generosamente finanziato la campagna elettorale di Mitt Romney, e ha dato il benvenuto alla vittoria di Obama con perdite intorno al 2 per cento. Ma sarebbe semplicistico ridurre queste reazioni a semplice partigianeria.
Gli occhi degli investitori sono rivolti al cosiddetto “fiscal cliff” (“dirupo fiscale”), os- sia ai 607 miliardi di dollari di aumenti di tasse e tagli di spese che scatteranno automaticamente a gennaio se repubblicani e democratici non saranno riusciti a trovare un accordo sulle misure da prendere per affrontare il problema del debito pubblico, che ha raggiunto la cifra impressionante di 16.200 miliardi di dollari.