di Giovanni Mazzetti
E’ sensato riferirsi al governo in carica come ad “una congrega di maldestri stregoni”, o si tratta di un’esagerazione? In contrasto con la convinzione più diffusa, che il mago sia colui che inventa soluzioni innovative, l’antropologia da tempo riconosce che il mago è colui che, al sopravvenire di eventi che gli rimangono oscuri, applica rigidi rituali mistici, ereditati dalle generazioni precedenti, dai quali non sa imparare a scostarsi. Da questo punto di vista il mago può essere considerato un “tecnico”, che tenta di risolvere un problema senza avere una chiara rappresentazione dei passaggi attraverso i quali giungere al risultato.