di Francesco Piccioni
Delle sigle sindacali che hanno promosso il «No Monti Day» l'Usb è la più grande, comunque l'unica che risulta da processi di fusione - anziché di divisione - nella galassia del sindacalismo di base. Paolo Leonardi ne è uno dei coordinatori nazionali.
Un sindacato dovrebbe avere il polso dei malesseri sociali più di quanto non lo abbiano ormai i partiti. Come siete arrivati a dire «serve una manifestazione così»?
L'Usb ha un insediamento sociale importante. Il radicamento nei territori e nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, ci dà un quadro allarmante della situazione sociale e lavorativa.