di Roberto Ciccarelli
Datagiovani: «Il precariato ha toccato il 16% degli occupati nel primo trimestre 2012».
Un'utopia concreta è stata definita la proposta del reddito minimo in Italia, unico paese europeo - insieme alla Grecia - a non disporre di questa elementare misura di sostegno del cittadino operoso. Solo due anni fa il titolo di un fortunato libro del Basic Income Network- Italia (Bin) alludeva a questa misura pragmatica che oggi, a causa del precariato dilagante, viene riconosciuta da generazioni e lavoratori di diversa estrazione sociale e professionale. I dati sulla precarietà pubblicati ieri da Datagiovani lo confermano. Nel primo trimestre 2012 l'incidenza del precariato ha toccato il 16% del totale degli occupati. In termini assoluti i precari sono passati dai circa 2,6 milioni nel 2004 agli oltre 3,5 milioni nel 2011, quasi 1 milione in più. In questa situazione, il reddito è ormai una necessità.