di Domenico Moro
Fatta la legge trovato l’inganno. Sembrerebbe che neanche il sobrio governo Monti sia riuscito a sottrarsi a questa sorta di regola non scritta. L’opera di risanamento del bilancio statale e di riduzione della spesa da parte del governo prevedeva anche la riduzione dei maxi emolumenti e i doppi incarichi che sono diffusi nella pubblica amministrazione. Con l’articolo 3 del Dpcm del 23 marzo 2012 il governo ha individuato un tetto massimo di 293.658 euro annui per gli emolumenti nella Pa, cifra pari alla retribuzione 2011 del Primo Presidente della Corte di Cassazione. Tuttavia, il governo, in primo luogo, ha permesso che si mantenessero doppi incarichi e doppie retribuzioni, sebbene la retribuzione percepita dall’amministrazione di provenienza venga limitata al 25% dell’importo.