di Luca Telese
«In fondo è semplice: nel prossimo Parlamento dobbiamo riportare il lavoro e i diritti». Dai giorni della festa di Vasto, l’idea del cosiddetto «Partito della Fiom», che tanti commentatori aveva fatto indispettire, è ormai diventata una realtà. Dirigenti di primo piano del centrosinistra - da Tonino Di Pietro, a Paolo Ferrero, a Oliviero Diliberto - invocano il nome di Maurizio Landini come un uomo della provvidenza. Il leader dell’Idv ha inventato la locuzione «Italia dei lavori» per indicare che il suo partito cerca un rapporto strutturale con gli uomini del sindacato più antico d’Italia. Tutti chiedono a Landini di candidarsi. In questa intervista il numero due della Fiom Giorgio Airaudo abbandona le ultime riserve.











