di Michele Giorgio
Il premier turco Erdogan ieri ha ottenuto il voto favorevole del Parlamento alla sua richiesta di operazioni militari fuori dai confini nazionali (in Siria), all'indomani dell'uccisione di cinque cittadini turchi causata da un colpo di mortaio sparato dall'altra parte della frontiera. A nulla sono servite le scuse giunte da Damasco, frutto anche delle pressioni di Mosca. «Attraverso il nostro ambasciatore, abbiamo parlato alle autorità siriane le quali ci hanno assicurato che quanto accaduto al confine con la Turchia è stato un tragico incidente e che non accadrà di nuovo», ha detto il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ieri a Islamabad. Il governo Erdogan però ha continuato ad usare un tono bellicoso, forte anche delle rinnovate dichiarazioni di pieno appoggio degli Stati Uniti e di vari paesi europei, tra i quali l'Italia.











