di Maurizio Landini *

La decisione della Fiat di buttare fuori dallo stabilimento di Pomigliano 19 operai, motivandolo con la sentenza della Corte d'Appello di Roma che fa giustizia di un'odiosa discriminazione ai danni dei lavoratori Fiom, è un atto illegale di una gravità senza precedenti, una violazione esplicita della Costituzione.
Sergio Marchionne conferma così la sua strategia e i suoi metodi antioperai e antisindacali, fino all'eliminazione fisica del dissenso dagli stabilimenti Fiat. Ora mi aspetto che anche le altre organizzazioni dei metalmeccanici facciano sentire la loro voce, così come mi aspetto che la politica batta un colpo richiamando la più importante azienda privata italiana alle sue responsabilità e al rispetto del principio che informa le leggi fondamentali dello stato e che prevedono pari dignità tra il lavoro e l'impresa.

La politica della Fiat si fonda sul ripetuto attacco alle libertà e alle leggi.
Il presidente Monti deve intervenire contro quest'ultimo vulnus. Come Fiom chiediamo che lo sciopero europeo del 14, a cui la Cgil aderisce con una fermata di 4 ore, abbia tra le parole d'ordine il ritiro dei licenziamenti e che la manifestazione della Campania si svolga a Pomigliano. La Fiom si batte per il rientro in fabbrica di tutti i lavoratori ancora fuori. (testimonianza raccolta da Lo. C.)

* segretario generale della Fiom

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