Questa mattina, il comitato promotore "Reddito minimo per tutte e tutti" ha consegnato alla Presidenza della Camera dei Deupati le 50.000 firme necessarie per validare la proposta di legge popolare per isitutire anche in Italia il reddito minimo garantito di 600 euro al mese per disoccupati, inoccupati e precariamente occupati con reddito inferiore a 8000 euro annui.

Alla grande campagna di raccolta firme hanno partecipato 170 tra associazioni, sindacati e partiti. Una delegazione di promotori, composta da Antonio Ferraro (Prc), Eleonora Forenza (Forum Donne), Anna Belligero (Gc), Sandro Gobetti e Luca Santini (Bin Italia), Marco Furfaro (Sel), Mapi Pizzolante (Tilt), Valentina Greco (PrecariaMente), ha incontrato la presidente della Camera, Laura Boldrini, chiedendo l’avvio immediato di un iter parlamentare per l’approvazione della legge. La Boldrini ha mostrato tutta la sua sensibilità verso il tema e la sua disponibilità a sostenere l'iniziativa sia formalmente che informalmente. La proposta del reddito minimo garantito è stata "una di quelle che ho portato avanti con più convinzione durante la campagna elettorale. Il vostro sforzo va nella direzione di trovare una soluzione per chi è disperato". Ha affermato la presidente della Camera, che ha aggiunto: "Capisco e condivido il senso di questa iniziativa".

Prima della presentazione ufficiale, il comitato si è incontrato in piazza Montecitorio con diversi parlamentari di M5S, Sel e Pd, che hanno assunto l'impegno di portare avanti la proposta in parlamento cercando il più ampio schieramento possibile perché su un diritto così importante non ci si può dividere.  "Ovviamente anche noi sosteniamo la proposta di legge, essendo uno dei 20 punti del nostro programma", dice a Public Policy la capogruppo del M5s Roberta Lombardi.

"Stanchi di aspettare, approvatela" è lo slogan del comitato. "Chiediamo – aggiungono i sostenitori della proposta - che sia presa al più presto in considerazione, favorendo la dove possibile una commissione di lavoro ad hoc che studi e approvi questa proposta, aprendo la strada anche a una nuova prassi per cui le proposte di iniziativa popolare siano discusse e valorizzate".

Il Prc, tra i principali promotori della proposta, chiede che dalle parole si passi ai fatti: "Chiediamo che il Parlamento avvii subito la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito minimo, consegnata oggi con le oltre 50mila firme raccolte, che Rifondazione Comunista ha sostenuto con forza in questi mesi, per arrivare al piu' presto all'approvazione della legge". Lo affermano in una dichiarazione Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, e Roberta Fantozzi, responsabile nazionale del lavoro. "E' una priorità assoluta - aggiunge l'ex ministro - per dare risposte alla disperazione crescente di tante persone che perdono il lavoro, ed è un tassello decisivo per una riforma universalistica del welfare che estenda il sostegno al reddito a chi oggi è privo di qualsiasi forma di copertura: 600 euro al mese per disoccupati, inoccupati e precariamente occupati, con reddito annuo inferiore agli 8mila euro. E' una proposta di riforma vera che chiede risorse reali per essere attuata. Risorse che possono essere reperite - conclude Ferrero - con una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Una riforma fiscale equa potrebbe eliminare l'Imu sulla prima casa e colpendo i grandi patrimoni, reperire quanto serve per finanziare il reddito minimo garantito".

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