“8 ORE DI LAVOR0, 8 DI SVAGO, 8 PER DORMIRE”
1 maggio 1890
mobilitazione internazionaleper le 8 ore
Il movimento operaio è nato nella lotta per le 8 ore, lanciata per la prima volta nel 1855. E’ nato dal rifiuto delle lavoratrici e dei lavoratori di essere merce, dalla rivendicazione di essere persone con il diritto a una vita piena. Una vita in cui il tempo fosse sottratto alla fatica e al comando altrui, perché fosse tempo per sè, per il riposo e lo svago, per la relazione libera con le altre e gli altri. Un vita in cui il lavoro non fosse solo un mezzo per sopravvivere, ma fosse strumento di realizzazione di sé, con le altre e gli altri.
A distanza di oltre un secolo e mezzo dalla rivendicazione delle 8 ore, il lavoro è più che mai ridotto a merce.
Trent’anni di neoliberismo hanno impoverito, precarizzato, diviso il mondo del lavoro. Il capitalismo finanziario ha inasprito le disuguaglianze, mercificato e distrutto i diritti sociali, prodotto la crisi in cui siamo immersi. Le elitès finanziarie europee vogliono continuare su quella strada in forma sempre più estrema. La politica italiana si prepara ad assecondarle con il nuovo governo di larghe intese, per continuare le politiche di Monti.
Diciamo NO! Diciamo no a che continuino le politiche inique e recessive che peggiorano la crisi economica e creano una crisi di civiltà. Diciamo no alla distruzione dei diritti sociali e del lavoro, mentre si salvaguardano la finanza e gli speculatori.
1. BASTA DISOCCUPAZIONE! Vogliamo il blocco dei licenziamenti e il rifinanziamento immediato degli ammortizzatori sociali. Vogliamo un piano per il lavoro che attraverso l’intervento pubblico crei nuova occupazione nella riconversione ecologica dell’economia, nella conoscenza, nella cultura e nella cura delle persone. Vogliamo la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione. Vogliamo la riduzione dell’orario, a partire da contratti di solidarietà espansivi, per redistribuire il lavoro che c’è.
2. BASTA DISPERAZIONE E PRECARIETA! Vogliamo l’istituzione del reddito minimo garantito per le disoccupare e i disoccupati, gli inoccupati, le lavoratrici e i lavoratori precari. Vogliamo l’istituzione di un salario orario minimo a prescindere dal tipo di contratto: perché ad uguale lavoro deve corrispondere uguale salario.
3. BASTA CON LA MESSA IN COMPETIZIONE DEI LAVORATORI! Vogliamo riconquistare il contratto nazionale e l’abrogazione dell’articolo 8.
4. BASTA CON LA DISTRUZIONE DEI DIRITTI! Vogliamo il ripristino e l’estensione dell’articolo 18. Vogliamo la cancellazione della controriforma delle pensioni e la soluzione immediata per le lavoratrici e i lavoratori “esodati”.
5. BASTA CON LA CANCELLAZIONE DELLA DEMOCRAZIA! Vogliamo che le lavoratrici e i lavoratori possano votare sempre su piattaforme ed accordi.
1 maggio 2013
BASTA CON IL NEOLIBERISMO!
Lottiamo ancora per il diritto al lavoro e
la liberazione del lavoro!