Nelle giornate del "Salone del mobile" altro “grande evento” della Milano vetrina degli affari ha fatto irruzione oggi la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori della filiera del legno costrette/i a scioperare per denunciare il mancato rinnovo del CCNL da tempo scaduto.

Nel cuore della Milano dei grandi eventi che spende enormi cifre di denaro per l’apparenza e la sensazionalità delle iniziative si negano i soldi per le lavoratrici e i lavoratori, veri protagonisti dell’eccellenza del prodotto.

Questa mattina a Milano le lavoratrici e i lavoratori del comparto sono scesi in strada per sensibilizzare i visitatori del grande evento internazionale e contrastare l’arroganza di Confindustria del legno che, nonostante negli ultimi anni il settore abbia realizzato fatturati e profitti da capogiro, si è detta indisponibile a rinnovare i CNNL e concedere giusti aumenti salariali.

Come Rifondazione Comunista da tempo richiamiamo l’urgenza di aumenti salariali generalizzati, l’istituzione di un salario minimo legale di almeno 10 € all’ora e il ripristino di una scala mobile che consenta il recupero rispetto agli altissimi livelli raggiunti dall’inflazione a causa di guerra, sanzioni e crisi in atto.

Siamo pertanto solidali con la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori L'altra faccia del Fuorisalone indetta da CGIL, CISL e UIL.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Fabrizio Baggi, Segretario regionale Lombardia
Matteo Prencipe, Segretario Federazione provinciale di Milano
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

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