“Facciamo come gli agricoltori” l’indicazione di lotta nasce spontanea dai lavoratori di Mirafiori in sciopero e corteo interno dopo una partecipatissima assemblea indetta dalla Fiom.

La rabbia dei lavoratori è esplosa di fronte all’ennesimo annuncio di messa in cassa integrazione, questa volta fino al 30 marzo, per 2260 lavoratori delle linee della 500 elettrica e della Maserati, che segue l’intervista nella quale Tavares, l’amministratore delegato della multinazionale, dichiarava a rischio il futuro degli stabilimenti di Mirafiori e
Pomigliano. “la fabbrica si sta spegnendo- denuncia la Fiom- dal 2027 non ci saranno più modelli”

E’ la cronaca di una fine annunciata da 17 anni di cassa integrazione, dal calo degli occupati da 20 a 12 mila lavoratori, dall’uscita, solo negli ultimi anni di 1500 tecnici e ingegneri.

Poco rassicurano le parole di Jhon Elkan ultimo rampollo della dinastia Agnelli, primi responsabili dei disastri del gruppo e del trasferimento del comando dell’azienda in un Paese, la Francia, il cui governo, azionista della società, diversamente dal nostro, tutela le produzioni nazionali.

Si faccia la stessa cosa anche in Italia : per tutelare il futuro delle produzioni è necessario l’ingresso dello Stato nella società; nell’immediato si mandi un segnale forte contro bloccando la destinazione d’uso delle aree.

Invece, al di là degli incentivi che da soli sono acqua fresca, è gravissima l’ assenza di qualsiasi piano d’intervento del governo dei sovranisti nostrani che mentre vantano essere l’Italia la seconda manifattura d’Europa l’abbandonano a un declino inesorabile.

Lo diciamo da tempo, vale per Stellantis come per l’Ilva, come per le tante aziende in crisi abbandonate al proprio destino, come per tutto il mondo del lavoro colpito da bassi salari, precarietà e perdita di tutele e diritti: l’unica strada è un nuovo grande ciclo di lotte che porti fuori dalle fabbriche nelle strade, nelle piazze e nelle sedi istituzionali preposte la difesa dei diritti, della buona occupazione e del tessuto produttivo del Paese.

Facciamo come gli agricoltori!

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea.

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