Marco Gelmini, amministratore unico della Mrc, ha dichiarato:

"Ieri, presso la Regione Lazio, Mrc (la societa' editrice di Liberazione), sindacati e rappresentanze dei giornalisti e poligrafici hanno sottoscritto un accordo che prevede 24 mesi di cigs per far fronte alla sospensione delle pubblicazioni di Liberazione, in atto dai primi di Gennaio.
Liberazione, come purtroppo tante altre testate dell'editoria di partito, cooperativa e di idee, e' stata costretta a sospendere le pubblicazioni a causa dei tagli applicati ai fondi della legge sull'editoria (prima da Berlusconi e poi da Monti), a causa della ulteriore drastica riduzione degli stanziamenti per gli anni a venire e dell'abolizione dei contributi diretti a partire dal 2014, oltreche' a causa della mancata approvazione del nuovo regolamento.
Il Cdr di Liberazione mente sapendo di farlo quando imputa a Rifondazione la sospensione, avendo via via respinto tutte le proposte avanzate dalla Mrc che avrebbero consentito di mantenere in vita un giornale on-line evitando un'interruzione delle pubblicazioni che nuoce in primo luogo al Prc. Il Cdr mente nascondendo le reali responsabilita' del governo; mente ignorando la realta' di una trattativa protrattasi per mesi; mente quando lamenta resistenze nel pagamento delle spettanze (sempre corrisposte, tal volta con qualche giorno di ritardo a seguito della situazione di oggettiva difficolta'); mente ignorando gli sforzi enormi fatti dal Prc per anticipare fondi e garantire l'uscita del giornale anche a prezzo di dolorose alienazioni immobiliari; mente nascondendo la volonta' e l'impegno del Prc e dei suoi militanti a far tornare Liberazione in edicola; mente nascondendo l'impegno a garantire occupazione seppur ridotta e/o a rotazione a partire da criteri di assoluta equita'.
Ci domandiamo che senso abbia  firmare accordi da parte del Cdr ed il giorno successivo smentirli con comunicati dal contenuto provocatorio. Gli accordi  specificano gli  impegni in modo chiaro. La loro firma smentisce le illazioni e le falsita'diffuse dal cdr. Chi dilapida l'impegno per l'informazione democratica e plurale, per il riconoscimento del lavoro e dei suoi diritti nonche' la storia ventennale di Liberazione e' chi continua a sbagliare obiettivo: noi continuiamo a pretendere risposte ed impegni dal Governo."

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