Il mancato rifinanziamento del fondo nazionale per la non autosufficienza, promesso mesi fa da Sacconi alle regioni, e il ripristino della social card, la carta dei poveri, fanno del milleproroghe una porcata senza precedenti. Da quando è in carica questo Governo ha ridotto le risorse sul sociale da 2 miliardi e mezzo ad appena 500 milioni (il fondo nazionale per le politiche sociali da 930 a 275 milioni, quello per le politiche della famiglia da 345 a 52,5, azzerato il Fondo nazionale per la non autosufficienza che nel 2010 ammontava a 400 milioni). Adesso, dopo aver smantellato i servizi sociali territoriali, ripropone l’inutile e costoso strumento della social card, affidandone parte della gestione ad alcuni enti caritativi. Assistiamo al paradosso tutto italiano che mentre aumentano i bisogni sociali di milioni di persone, dagli anziani ai disabili, si riducono servizi e prestazioni lasciando spazio ad un welfare caritatevole e mercantile.Chiediamo che nell’ultimo passaggio del decreto alla Camera si rimedi a tanta irresponsabilità e incompetenza nell’affrontare i problemi sociali dei cittadini, rifinanziando almeno il fondo non autosufficienza e spostando le risorse dalla social card al fondo nazionale per le politiche sociali.

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