Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

«Oggi ricorre la giornata internazionale delle persone con disabilità e, come accade da alcuni anni a questa parte, dobbiamo registrare un ulteriore allontanamento tra i principi di inclusione, educazione e dignità della persona, contenuti nella Convenzione internazionale per i diritti delle persone con disabilità e nella nostra Costituzione, e le politiche del governo nazionale. Oggi le persone con disabilità stanno peggio, pagano sulla loro pelle e su quella dei familiari i feroci tagli ai fondi sul sociale e agli enti locali. I primi sono stati ridotti dal 2008 del 90%, addirittura azzerato quello per la non autosufficienza; i secondi, con il taglio di oltre 20 miliardi ai trasferimenti, non hanno più soldi per garantire i servizi più essenziali. La giornata di oggi dovrebbe almeno essere una buona occasione per riflettere sui danni sociali che si stano causando e provare a invertire la tendenza, per tornare ad essere un Paese civile, fondato su uguaglianza e solidarietà. Migliaia di disabili gravissimi aspettano ancora i 400 milioni di euro promessi dal governo sulla non autosufficienza. Basterebbe rinunciare a qualche inutile F35».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«Stamattina sono stato davanti al ministero dell'Economia con i disabili gravissimi del Comitato 16 Novembre per sostenere la loro battaglia in difesa dei diritti sociali negati dall'azzeramento delle risorse per l'assistenza. Nel 2008, quand’ero ministro, i fondi per il sociale ammontavano a più di 2500 milioni di euro, oggi sono praticamente a zero: è vergognoso questo taglio verticale di fondi importantissimi. Oggi il governo ha fatto l'ennesima promessa ai malati Sla: la mantenga, subito, e riporti a 400 milioni di euro il fondo nazionale per la non autosufficienza. Scandaloso che i soldi per gli F35 e le spese militari si trovino sempre, da subito, mentre i disabili gravissimi debbano arrivare a forme estreme di protesta, rischiando anche la vita, per essere ascoltati».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

"La nostra solidarietà alle persone con disabilità che hanno deciso di riprendere lo sciopero della fame, indetto dal Comitato 16 Novembre onlus, contro il mancato varo del Piano nazionale per la non autosufficienza. Siamo al loro fianco e condividiamo le loro ragioni, che li hanno portati a questa estrema forma di protesta. Il governo Monti, dopo i tagli già fatti da Berlusconi, continua ad accanirsi contro i più deboli. Le promesse, vaghe, del governo, sono una presa in giro nei confronti di queste persone. Saremo al loro presidio il 21 novembre davanti al Ministero per chiedere impegni concreti".

Stamattina abbiamo partecipato alla manifestazione nazionale del Terzo settore "Cresce il Welfare, Cresce l'Italia", portando il nostro sostegno perché ne condividiamo pienamente le preoccupazioni come le proposte per superarle. Per invertire la tendenza catastrofica della macelleria sociale, iniziata dal governo Berlusconi e proseguita da quello Monti, vanno ripristinati immediatamente i fondi sul sociale almeno ai livelli del 2008, a partire da quelli per la non autosufficienza e per le politiche sociali, praticamente azzerati negli ultimi anni. Se non si interviene subito e con le risorse necessarie entro l'anno chiuderanno decine di migliaia di servizi sociali territoriali e le persone più fragili saranno abbandonate a loro stesse. I soldi ci sono, basta prenderli da chi ce li ha, con una patrimoniale, e tagliando le spese inutili, come quelle militari e quelle per la Tav in Val Susa. Apprezziamo l'impegno assunto da Bersani in tal senso nei confronti dei manifestanti, ma gli ricordiamo anche che il welfare che lui dice di voler difendere è praticamente condannato a morte dal pareggio di bilancio e dal fiscal compact che anche il Pd a sottoscritto in sede parlamentare. Riteniamo quantomeno contraddittorio affermare che si vuole ristrutturare una casa mentre nello stesso momento si abbattono le fondamenta.

QUADRO SOCIALE DRAMMATICO

Il tasso di disoccupazione è all’11%, quello giovanile al 35%. La povertà colpisce 8 milioni di persone. Il 10% delle famiglie più ricche possiede la metà della ricchezza totale, mentre la metà della popolazione ne possiede il 10%, meno di quanto possiede l’1% ricchissimo della popolazione.

 

I TAGLI BESTIALI

Dal 2008 ad oggi, le risorse pubbliche destinate ai Fondi sociali sono state ridotte del 90% (da 2520 a 200 milioni)*. Contemporaneamente sono stati tagliati drasticamente la spesa sanitaria (oltre 15 miliardi) e i trasferimenti agli enti locali (oltre 20 miliardi) determinando il tracollo dei servizi sociali territoriali.

 

SPESA SOCIALE FAMIGLIE/COMUNI

Nel 2009 la spesa delle famiglie per il lavoro di cura privato è stata di 9,8 miliardi contro i quasi 7 miliardi dell'intera spesa sociale dei comuni.

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