di T.d.F.

Sulla notizia della guerra aerea italiana in Afghanistan abbiamo rivolto alcune domande a Gino Strada, fondatore di Emergency l'organizzazione umanitaria che è impegnata da sempre, non solo in Afghanistan, con un intervento sanitario diretto e coraggioso a soccorrere tutte le vittime, senza alcuna distinzione.
Qual è il tuo giudizio su queste ultime notizie?

Noi l'abbiamo sempre denunciato che l'Italia fosse lì per fare la guerra. Una guerra sporca che stiamo combattendo per conto terzi, in modo servile verso gli Stati uniti. Andiamo avanti così finché i padroni non ci diranno di andar via.
Il generale Chiapperini che comanda il contingente italiano dice che è tutto in regola, parla di «rispetto delle regole d'ingaggio» che vietano di colpire i civili, insomma gli obiettivi sarebbero «solo militari»...
È ridicolo, basterebbe andare a vedere chi sono le vittime. Certo è un'impresa ardua girare per tutto l'Afghanistan a contare i morti, ma i registri degli ospedali si possono verificare: è difficile considerare il 15% di donne e il 35% di bambini, tante sono le vittime in percentuale della guerra, come pericolosi terroristi nemici.
Da quanto dura la menzogna sull'Afghanistan?
Da un governo all'altro, da Prodi a Berlusconi e ora continua alla grande con Monti. Tutti hanno difeso la presenza militare, tutti hanno taciuto sui massacri di civili. Tutti nel disprezzo dell'articolo 11 della nostra Costituzione. Così resto convinto che se si delinque contro la Costituzione si è «delinquenti politici».
Qual è l'effetto dei bombardamenti aerei che hai potuto verificare direttamente come Emergency in Afghanistan?
Non ho mai visto tanti feriti di guerra come in questi dieci anni nei nostri ospedali a Kabul e Lashkargah. E va ricordato che la guerra in Afghanistan dura da molto più tempo. La verifica mi dice che, quando si bombardano con armi micidiali dall'alto del cielo assembramenti umani, magari individuati tecnicamente con strumenti «sofisticati» come «taleban» o nemici, si colpiscono sempre, indistintamente, villaggi e si uccidono perlopiù civili. Nove volte su dieci è un massacro di civili. Emergency
«Da un governo all'altro, da Prodi a Berlusconi e ora continua alla grande con Monti. Tutti hanno difeso la presenza militare, tutti hanno taciuto sui massacri di civili»

 

il manifesto (15 luglio 2012)

 

 

 

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