Il risultato delle elezioni amministrative di Palermo ci dice che è possibile scrivere una nuova pagina nella storia della Sicilia, di riscatto, di democrazia, di giustizia sociale, della legalità del bene comune.
Non è solo un’aspirazione, ma il punto di partenza obbligato per offrire una risposta credibile ed efficace alle politiche liberiste di Monti e alla crisi economica, con la loro scia di chiusure, licenziamenti, esodati, cancellazione dell’art.18, desertificazioni produttive, abbandono delle campagne, di precarietà e lavoro nero per i giovani, di 52% di disoccupazione femminile, di tagli alla sanità e alle spese sociali, di attacco ai diritti e alle conquiste delle donne, a partire dalla 194.
Una crisi che è anche democratica, a causa di una riforma dello Statuto regionale che affida al Presidente poteri dittatoriali, e che si è trasformata in paralisi istituzionale a seguito delle vicende giudiziarie di Lombardo, messo sotto accusa per i suoi rapporti con la criminalità mafiosa.
Per questo motivo chiediamo all’Ars di determinare senza tatticismi la fine di questa vergognosa esperienza e di ridare la parola agli elettori.
Lombardo, prima eletto dal centrodestra, poi sostenuto dalle forze neocentriste e dal Pd, in continuità con la storia peggiore del trasformismo meridionale, ha gravissime responsabilità per questo stato di cose.
Ricade sui suoi governi e sulle forze politiche che lo hanno appoggiato la responsabilità di avere riprodotto le vecchie pratiche clientelari, lo spreco delle risorse finanziarie, l’asservimento agli interessi dei comitati d’affare, l’aggressione ai territori e alla loro vocazione naturale.
Si pone pertanto come ineludibile il tema della rottura del sistema di potere dominante in Sicilia. Una istanza fortissima di cambiamento che vive:
nelle mobilitazioni per il diritto al lavoro e allo studio;
nelle lotte dei comitati per l’acqua pubblica e contro le privatizzazioni;
nelle rivendicazioni delle comunità e degli ambientalisti contro la cementificazione delle coste, contro i rigassificatori e contro gli inceneritori;
nelle battaglie contro la militarizzazione di Sigonella e Birgi, e contro il Muos di Niscemi.
I sottoscritti firmatari chiedono, quindi, a Donne e Uomini, ai Partiti, ai Movimenti e alle Associazioni democratiche della sinistra siciliana, di dare vita ad una lista unitaria della sinistra sociale e politica.
Non si tratta di porre l’obiettivo elettorale, comunque giusto, di evitare la dispersione dei voti e del superamento dello sbarramento al 5% .
C’è bisogno di costruire, attraverso un percorso partecipato, nella elaborazione dei contenuti programmatici, nella formazione della coalizione e delle liste, la sfida dell’alternativa, fondandola sul metodo delle pratiche di relazione, della valorizzazione del pensiero della differenza e del rifiuto netto delle culture razziste e omofobe,nell’impegno a sostenere politiche attive per l’occupazione e per una crescita che valorizzi le risorse umane, culturali, naturali, ambientali esistenti in Sicilia.
Questo percorso non può non avere come riferimento centrale l’idea guida di un nuovo modello di crescita economica, che parta dalla valorizzazione delle risorse locali e delle fonti energetiche rinnovabili, dall’assetto idrogeologico del territorio, dalla fruizione sociale dei beni urbani, dalla messa in sicurezza degli edifici, a cominciare da quelli pubblici.
Un progetto politico meticcio che guarda alla collocazione mediterranea della Sicilia, alle sue relazioni con i paesi vicini, al riconoscimento dei diritti dei migranti.
E’ una proposta la nostra che si muove in un orizzonte alternativo al pensiero unico e alle politiche liberiste, ai tatticismi e ai compromessi, e che vuole porsi in sintonia con quanti si battono per porre fine ai privilegi dei poteri forti, delle caste e delle oligarchie.
Nicola Cipolla, Presidente Cepes Sicilia
Emma Baeri, storica
Antonio Mazzeo, campagna contro la militarizzazione
Graziella Priulla, docente universitaria Scienze Politiche Ct
Antonio Pioletti, già Preside Facoltà di Lingue, Univ. Ct
Anna Di Salvo, La città felice Catania
G. Di Giosuè, ricercatore Univ. Palermo
Mirella Clausi, La città felice Catania
Gianni Iacolino, cons. com. La Sinistra, Lipari (Me)
Mirella Mancuso, vice presidente nazionale A.I.D.O.
Renato Costa, segr. reg. Cgil medici Sicilia
Francesco Sciotto, pastore valdese
Lillo Fasciana, segr. reg. Flc Cgil Sicilia
Francesco Auricchiella, avvocato
Ada Mollica, giornalista
Gabriele Centineo, dir.prov. Cgil Ct
Corrado Carpintieri, operatore socioculturale, L’Isola Pal.
Cettina Rovere, operatrice culturale
Claudio Longhitano, avvocato
Silvana Governale, assistente sociale comune Catania
Michele Pistone, rsu Fiom-Cgil ST-M Catania
Giuseppe Romano, rsu Fiom Cgil,Sirti Palermo
Massimo Malerba, dir. reg. Cgil Ct
Enzo Scardamaglia, Fiom Cgil St-m Ct
Barbara Crivelli, rete antirazzista Sicilia
Giuseppe Strazzulla, insegnante
Francesco Ancona, coop. Agrinova Acireale
Maria Concetta Pagana, segr. prov. Fp CGIL Ct
Felice Rappazzo, docente universitario Ct
Elsa Arcidiacono, forum acqua pubblica
Mario Iraci, dir. Prov. Cgil Catania
Giuseppe Privitera, Fp Cgil Ct
Vittorio Turco, coord. prov. Lavoro e Società Cgil Ct
Giuseppe Impellizzeri, fisico
Ornella Ingoglia, segr. reg. Flc Cgil Sicilia
Giuseppe Lo Piano, segretario prov. Flc Cgil Trapani
Irene Romeo, Rete No Ponte Messina
Claudio Risitano, Rete No Ponte Messina
Santino Bonfiglio, Rete No Ponte Messina
Francesco Saia, giornalista
Ciccio Giuffrida, operatore culturale
Mario Pugliese, segreteria reg. Fp Cgil
Gianmarco Sposito, Cub Trasporti Messina
Massimo Capitanio, insegnante
Rosanna Aiello, movimento precari ATA
Dora Coco, assistente sociale comune Catania
Rosa Spataro, pensionata
Fabio Gaudioso, insegnante