di Linkiesta.it

Diciotto milioni. Sono i disoccupati nell’eurozona. È il record più alto mai raggiunto dalle prime rilevazioni del 1995, secondo quanto rivelato dall’Eurostat. Questo triste record è stato raggiunto a luglio, quando 88mila persone sono andate a ingrossare le fila dei disoccupati europei, con un aumento del tasso di disoccupazione che è passato dall’11,2% precedente, all’11,3% di giugno.
I paesi che fanno più fatica sono ancora una volta Spagna, dove una persona su quattro non lavora, e Grecia, con un tasso di disoccupazione rispettivamente del 25,1% e 23,1%.

Quelli che sembrano risentire meno della crisi, sono Austria (4,5%), Olanda (5,3%), Germania e Lussemburgo (entrambi 5,5%) che hanno i tassi più bassi.
Se diamo uno sguardo alla disoccupazione giovanile (al di sotto dei 25 anni), la situazione non è certo più rosea. Anche qui i numeri sono in aumento, con Spagna e Grecia che si contendono ancora una volta il primato negativo. Il 52,9% dei ragazzi spagnoli non ha lavoro e in Grecia il tasso è di 53,8%. In entrambi i paesi quindi, oltre la metà dei giovani è disoccupata. Nell’eurozona, rispetto a giugno 2011, il tasso è salito fino al 22,6%, con 204mila giovani senza lavoro in più. Tirando le somme quindi, quasi 5 milioni e mezzo di ragazzi sotto i 25 anni non ha lavoro, di cui 3,4 dell’eurozona.
E in Italia? In linea con il Sud Europa anche nel nostro Paese la disoccupazione continua a salire, con un tasso stabile rispetto a giugno, del 10,7%, il più alto mai raggiunto dal 2004, secondo i dati Istat. In particolare sono i giovani tra i 15 e 24 anni a risentire in maggior misura della crisi, con un tasso di disoccupazione che a luglio è arrivato al 35,3%, e che continua a salire con un ritmo tre volte maggiore rispetto a quello complessivo. Tasso che è cresciuto dell’1,3% rispetto a giugno e del 7,4% rispetto lo scorso anno.

 

 

 

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