di Alfonso Gianni

Mentre Tito Boeri sul quotidiano Repubblica propone di modificare i contratti nazionali di lavoro per ridurre le retribuzioni dei lavoratori dipendenti, la Consob rende noti i compensi dei manager. Apprendiamo così che nel 2011, anno davvero buio per il paese e la stragrande maggioranza della popolazione, nel quale l’indice della Borsa è sceso del 25%, i 100 superdirigenti più pagati hanno ulteriormente incrementato i loro introiti. Se nel 2010 la media delle loro retribuzioni era di 3 milioni di euro, nel 2011 è diventata di 3,5.

Guida la classifica Tronchetti Provera con 23 milioni lordi, circa un milione netto al mese. Il discusso Guarguaglini ha chiuso l’anno al quarto posto con più di 11 milioni, mentre Marchionne è “solo” sedicesimo, ma solo perché non è conteggiato il premio in azioni Fiat di 50 milioni pervenutogli nel 2012.

 

Una delle cause della crisi sono le grandi diseguaglianze sociali. Una delle conseguenze della crisi è l’ulteriore ampliamento di queste diseguaglianze. Eppure chi parla di patrimoniale onnicomprensiva di beni immobiliari e finanziari viene tacciato per estremista.

 

 

 

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