di Argiris Panagopoulos
Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, si scusa con l'Italia per la sua assenza al forum di Firenze. Ma oggi in Grecia è un giorno decisivo: entro stasera il parlamento voterà i nuovi tagli della finanziaria e il partito della sinistra ateniese continua ad andare in piazza insieme a lavoratori e movimenti. In questa intervista al manifesto, Tsipras avverte la trojka e Bruxelles che «la Grecia non è in vendita, vogliamo la cancellazione parziale del debito e una moratoria sul pagamento degli aiuti».
Syriza è pronta a dare nuovamente battaglia nelle piazze e in parlamento per far cadere la finanziaria e il governo tripartito di Samaras, Venizelos e Koubelis, mentre tanti lavoratori del settore pubblico e privato restano in agitazione. Alexis Tsipras, il presidente del gruppo parlamentare della coalizione radicale di sinistra, non ha dubbi che il governo stia svendendo il paese. E attraverso questa intervista a il manifesto, si scusa per non essere più andato al Foro Sociale Europeo di Firenze, trattenuto ad Atene dalla drammatica situazione del paese.
Oggi il parlamento greco sarò chiamato a votare una nuova finanziaria di austerità.
Il governo tripartito di Samaras, Venizelos e Koubelis insiste per imporre le politiche distruttive dettate dalla troika. Il governo ora cerca di far passare una inaccettabile e inapplicabile finanziaria, che accrescerà soltanto la recessione e la disoccupazione, già a livelli record. Ma è un governo che ha perso ogni legittimazione: ha cominciato con una maggioranza di 179 deputati e a favore del "Memorandum 3" hanno votato solo 153 deputati su 300. Syriza è l'unica forza politica che può cambiare il destino del paese. Il Memorandum si deve abolire e mandare nella pattumiera della storia. Noi siamo per la cancellazione della maggior parte del debito e per una moratoria sul pagamento degli aiuti, in modo da far ripartire la nostra economia e creare sviluppo e occupazione. Syriza ha un programma di governo realistico che ogni giorno diventa ancora più necessario per il paese.
Syriza ha chiamato i cittadini ad una nuova protesta in piazza Syntagma per oggi pomeriggio ...
Sono tre anni che la gente del nostro paese dà una enorme battaglia per la democrazia e la dignità in piazza Syntagma. Questa gente, pacifica, si è guadagnata l'ammirazione di tutto il mondo per la passione nel difendere i propri diritti e la propria vita. Nonostante continuino la repressione, i pestaggi, i gas velenosi, gli idranti, gli arresti. Syriza è stata fin dall'inizio a piazza Syntagma, rispettando l'autonomia dei movimenti di massa e nello stesso tempo parte integrante della disobbedienza popolare. Oggi con il "Memorandum 3" e la finanziaria, il governo non cerca solo di applicare nuovi tagli e di cancellare i diritti dei lavoratori, ma vuole svendere il paese, il patrimonio del popolo greco. Non ci riusciranno, perché è molto difficile che gli investitori stranieri comprino qualcosa da un governo e da un sistema politico per i quali già suona la campana a morto. Anche le privatizzazioni incontreranno la resistenza della gente e dei lavoratori. Nessuno di noi permetterà la svendita dei beni comuni, delle infrastrutture, delle spiagge del nostro paese. La gente difenderà la natura pubblica delle società di servizi, dell'energia e dell'acqua in primis, il carattere pubblico della Istruzione e della Salute, l'ambiente e le nostre coste. Ci sarà un reazione universale e lo sanno. Forse per questo il governo ha ridotto a 2,5 miliardi per anno le privatizzazioni, di fronte ai 50 miliardi inizialmente previsti. Berlino, Bruxelles e Francoforte devono capire che la Grecia non è in vendita.
Parlando di beni comuni, al Forum di Firenze la aspettavano con ansia per sentire le vostre posizioni ...
Le radici di Syriza si trovano nelle strade di Genova e di Firenze, quando con gli altri popoli europei abbiamo compreso la necessità di una lotta comune contro la globalizzazione neoliberista. Dalle lotte dei Forum Sociali è nata l'idea di una sinistra unita e radicale in Grecia. Syriza non ha mai deviato e non si è allontanata da questi principi. Saremo molto contenti se i movimenti sociali elaboreranno una risposta comune per l'Europa che vogliamo. Ci piacerebbe accogliere l'organizzazione dell'AlterSummit ad Atene. Abbiamo imparato molto dai movimenti sociali e cerchiamo di utilizzare la loro esperienza per le nuove sfide che dobbiamo affrontare. Chi può ignorare la vittoria in Italia nei referendum contro la privatizzazione dell'acqua e dei beni comuni e contro l'energia nucleare?
Cercate alleati? Vi accusano di essere isolati in Europa.
Syriza non ha avuto e non avrà mai relazioni con l'Europa del banchieri e degli speculatori. I messaggi che riceviamo dall'altra Europa dicono cose che ci danno molto coraggio. Per la maggior parte della gente, in Europa la parola Syriza significa liberazione dalle politiche dei Memorandum. Syriza è ormai sinonimo di resistenza e speranza. La signora Merkel si troverà lunedì a Lisbona per incassare la stessa risposta che ha avuto giorni fa ad Atene. Ma oggi la Grecia e la sinistra greca non sono sole. Il 14 novembre ci saranno lo sciopero generale e le manifestazioni di protesta da parte dei sindacati di tanti paesi europei. Oggi si considera scontato quel che dicevamo tre anni fa, che la crisi non è greca, ma europea. La risposta tocca ai lavoratori, ai disoccupati, agli immigrati, ai nuovi eserciti dei nostri giovani precari e sottoccupati. Sia Berlino che Bruxelles temono la dinamica di Syriza come forza di persuasione per rovesciare i sistemi bipartiti che hanno usurpato la democrazia in certi paesi del Sud Europa e non solo. Sanno che oggi sta nascendo una nuova Europa dal basso.
il manifesto 11 novembre 2012